Airc in piazza con le azalee
Torna anche quest’anno in occasione della Festa della Mamma l’Airc, l’Associazione italiana per la ricerca sul cancro. In ben 3500 piazze italiane sono da questa mattina alestiti gazebo per celebrare la giornata della prevenzione dei tumori. I volontari dell’Airc infatti distribuiranno azalee con una piccola offerta di 15 euro.
«Nel nostro Paese una donna su quattro ha la probabilità teorica di ammalarsi di tumore nel corso della vita, ma il cancro è una malattia sempre più curabile. E se il numero di nuove diagnosi fra le donne cresce, la mortalità per cancro è però in diminuzione» questo afferma l’Airc.
Nelle piazze italiane oggi troverete 25 mila volontari. Insieme alla pianta riceverete anche una piccola guida per la prevenzione dei tumori, basilare per la buona riuscita della cura e la strada giusta verso la guarigione.
«In 30 anni — dice l’Airc — la guaribilità media da tumore è più che raddoppiata; per alcune forme, come per il tumore al seno, i tassi di guarigione sono saliti all’80%. Vogliamo arrivare agli stessi risultati anche per le altre neoplasie più frequenti fra le donne: di colon-retto, polmone, stomaco e utero».
Negli ultimi anni si è passati da un approccio curativo a uno di prevenzione. Secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità, i malati di cancro sono in continua crescita, tanto che si stima che tra vent’anni supereranno gli 11 milioni.
a chi vanno i soldi, io li darei solo a singoli ricercatori che hanno prodotto risultati perche le case farmaceutiche non hanno prodotto nulla ed anzi hanno completamente ignorato la cura piu promettente per il cancro dal 1995, il gcmaf…perche non brevettabile.
consiglio di guardare i risultati delle singole ricerche e trial umani, vedi gcmaf professor yamamoto e professor ruggiero (oncologia sperimentale universita di firenze) ed evitare di buttare soldi dove non si ottengono risultati, ormai purtroppo ce anche troppa gente e troppe case farmaceutiche mangiano producendo risultati ridicoli e guardando dove solo dove si puo brevettare e guadagnare..il paziente è l’ultimo pensiero purtroppo