Salute

Acqua idrogenata: fa davvero bene alla salute?

La verità sull'acqua: quanta se ne dovrebbe bere al giorno considerata quella che si assume con il cibo

Promossa come antiossidante, ma le prove sono deboli
L’acqua idrogenata è semplicemente acqua arricchita di idrogeno molecolare (H₂), un gas incolore e insapore che, secondo alcuni studi preliminari, avrebbe proprietà antiossidanti e antinfiammatorie. L’idea alla base è che l’idrogeno agisca neutralizzando i radicali liberi in eccesso, responsabili dell’invecchiamento cellulare e di alcune patologie croniche. Tuttavia, la ricerca scientifica è ancora agli inizi: la maggior parte degli studi è stata condotta su animali o in laboratorio, con campioni ridotti e risultati non sempre replicabili sull’uomo.

Non ci sono, ad oggi, conferme solide che bere acqua idrogenata porti benefici concreti e duraturi nella vita quotidiana. Nessuna autorità sanitaria ufficiale, come l’OMS o l’EFSA, ha approvato effetti terapeutici attribuibili a questo tipo di acqua.

Costosa, instabile e non necessaria per chi è in salute
Un altro aspetto critico è la stabilità dell’idrogeno nell’acqua: tende a disperdersi facilmente dopo l’apertura della bottiglia o nel tempo, rendendo difficile garantire che l’effettiva quantità assunta sia sufficiente a produrre effetti misurabili. Inoltre, l’acqua idrogenata ha un costo molto più elevato rispetto all’acqua potabile, senza un reale vantaggio documentato per chi segue già uno stile di vita sano.

Chi ha una dieta equilibrata, ricca di frutta, verdura e attività fisica regolare, non ha bisogno di ricorrere a soluzioni costose e scientificamente controverse. Bere acqua in quantità adeguate resta fondamentale, ma il tipo di acqua conta meno della qualità generale dell’alimentazione e delle abitudini quotidiane. Per ora, l’acqua idrogenata resta una tendenza più commerciale che medica.