Interviste Salute

Quando hai fame bevi: dimagrire con i suggerimenti del dott. Muzzioli

Tutte le nostre interviste sono una miniera di informazioni interessanti, ma ci permettiamo di raccomandarvi in particolare questa a Luca Muzzioli, biologo nutrizionista e consulente ricercatore presso la Fondazione Santa Lucia in Roma, a nostro avviso davvero da non perdere.

Da quanti anni si occupa di salute?

Mi occupo di salute e nutrizione da 5 anni, All’interno della fondazione Santa Lucia collaboro con il laboratorio CARMA Lab (Clinical Movement Analysis and Research Laboratory) nel progetto europeo “Symbitron” che prevede la creazione di un esoscheletro robotico per la deambulazione autonoma in soggetti con lesione spinale, e con il laboratorio di Neuroelectrical Imaging and BCI per il progetto europeo “ABC” nel quale mi occupo di idratazione corporea nello sviluppo di un dispositivo di monitoraggio dei parametri fisiologici in pazienti affetti da paralisi cerebrale. Nel settore privato porto avanti il mio studio da nutrizionista dove mi sono focalizzato sul dimagrimento classico, collaborando sul territorio romano con diverse realtà; tra queste c’è lo studio di ginecologia Ginecho grazie al quale assisto gestanti e nutrici nei loro percorsi di gravidanza e allattamento, ed il centro di fisioterapia Fisionet, dove insieme con fisiatri e fisioterapisti lavoro per il recupero di una completa mobilità partendo dal raggiungimento di un adeguato peso corporeo. Infine collaboro con il portale online Dance and culture dove rispondo alle domande dei lettori in tema di nutrizione. Da 2 anni, poi, sono approdato su internet con il mio sito e la relativa pagina Facebook; nel prossimo futuro c’è in progetto l’apertura di un blog.Quando hai fame bevi: dimagrire con i suggerimenti del dott. Luca Muzzioli

Com’è cambiato il rapporto salute-lettori da quando le informazioni sono facilmente reperibili su internet?




E’ cambiato molto negli ultimi anni. Io stesso ho fatto la scelta di presentarmi al pubblico nel momento in cui mi sono accorto che il grande pregio di internet, che sta nel dare un facile accesso alle informazioni nel campo della salute, era anche un grande svantaggio. Infatti il cyber-utente, spesso e volentieri, non è in grado di discriminare un’informazione con una veridicità e una fondatezza scientifica da messaggi a scopo puramente commerciale che non comportano nessun vantaggio e a volte sono potenzialmente dannosi in termini di salute personale. E’ qui che noi professionisti del settore possiamo e dobbiamo intervenire.

Cosa ne pensa della cybercondria (malati immaginari ipocondriaci che su  internet cercano continuamente risposte mediche ai loro sintomi)?

Ormai chiunque può leggere un articolo su un sito qualunque e autodiagnosticarsi una patologia, un disturbo o un’intolleranza. Non che prima gli ipocondriaci non esistessero, il debutto in scena de “Il malato immaginario” è datato 1673, ma sicuramente la grande facilità di accesso alle informazioni e soprattutto la loro gratuità hanno esteso la platea ed accentuato il problema.
E’ anche per questo che non tratto mai on-line argomenti su patologie o diete specifiche, ma tendo sempre ad occuparmi degli alimenti, delle loro proprietà e di educazione alimentare, per tutto il resto è opportuno che il cyber-utente consulti un professionista (medico, biologo, farmacista, ecc…) a seconda delle proprie necessità.

Crede nei rimedi naturali?

Dipende da cosa si intende per rimedi naturali. A mio parere l’alimentazione è già di per sé un rimedio naturale, si parla già da qualche anno di nutraceutica, cioè dell’uso specifico e mirato degli alimenti in base alle loro proprietà in chiave terapeutica. E’ la riscoperta di un approccio vecchio quasi quanto l’uomo (lo stesso Ippocrate nel 400 a.C. sentenziava: “Fa che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo”) ma che, fortunatamente, si sta facendo largo proprio come il più naturale tra i rimedi naturali. Negli alimenti sono presenti molte sostanze che possono avere un effetto terapeutico. L’unica difficoltà di questo approccio è che non sempre di queste molecole si riescono a raggiungere concentrazioni tali da produrre un effetto di reale miglioramento dello stato di salute. Difatti si fà un larghissimo uso di integratori, alimentari e non; spesso è un uso spropositato, senza regole e pertanto inutile. Personalmente tendo a consigliarli solo in casi di accertate deficienze nutrizionali, e comunque mai più di uno per volta. Per il resto basta il cibo.

Cosa pensa dei rimedi omeopatici?




Non ho mai preconcetti di nessun tipo, ma essendo al di fuori del mio campo di applicazione lascio le considerazioni a chi è competente in materia.

Tutti vogliono sapere come dimagrire e come perdere peso velocemente: che consigli darebbe?

Mi rivolgo ai lettori: se cercate il miracolo rivolgetevi ai centri specializzati come Lourdes o Fatima. Perdere peso significa cambiare, nel corpo e nella mente. Se pensate che la causa del vostro sovrappeso sia esterna a voi allora dimagrire sarà difficile e non dimagrirete mai fino in fondo. Vede, ci sono tante diete che danno buoni risultati in termini di dimagrimento nel breve periodo, ma nessuna di queste impedisce di riprendere peso, e sa perché? Perché in nessuna c’è equilibrio. Il cambiamento che impongono al nostro stile di vita non è sostenibile a lungo termine; in un modo o nell’altro la maggior parte di queste diete sconvolge il nostro organismo, i nostri ritmi ed il nostro equilibrio. Il nostro corpo è una macchina meravigliosa che si basa sul concetto di omeostasi, cioè sul raggiungimento ed il mantenimento di un equilibrio con il minor dispendio possibile in termini di energia. Se partiamo da questo semplice concetto capiamo facilmente come perdere peso senza raggiungere un equilibrio non abbia senso. Affamarsi quindi non ha senso; privarsi di qualche alimento specifico non ha senso. Tranne casi particolari legati a stati patologici o intolleranze non possiamo pensare di sconvolgere tutte le volte il nostro corpo come se non fosse nostro. Per questo affidarsi a professionisti del settore è il modo migliore per capire di più il nostro corpo, apprendere i concetti di una sana e corretta alimentazione, perdere peso migliorando tutte le nostre funzioni metaboliche, tornare in splendida forma e soprattutto mantenerla negli anni. Quali consigli darei? Di solito il consiglio che reputo fondamentale e che dò a tutti i miei pazienti e glielo ripeterò all’infinito come fosse un mantra è: Quando hai fame bevi!  Avete fame? Bevete un bicchier d’acqua e aspettate 10min. Se la sensazione non torna allora significa che non avevate fame, avevate sete!  L’acqua svolge un ruolo centrale nel nostro organismo dal quale non possiamo prescindere. E’ il 60% del nostro peso corporeo; è l’elemento che ha permesso la nascita della vita miliardi di anni fa. E’ quindi alla base della nostra vita come e più del cibo. Pensi che numerosi studi hanno individuato che anche solo la diminuzione del 2% dell’acqua corporea comporta una diminuzione delle nostre capacità cognitive. Più della metà dei miei pazienti arriva nel mio studio in una condizione di disidratazione cronica. Quindi il mio consiglio ai lettori è: non vi dimenticate mai di bere e bere quando si ha fame è il modo migliore per ricordarlo. Un corpo disidratato è un corpo non in salute e farà molta più fatica a dimagrire.

Qual è la sua ricetta per stare bene? 

E’ una ricetta molto semplice: avere uno stile di vita sano che parte da un’alimentazione varia ed equilibrata, fatta di alimenti semplici e non trasformati. Questo è il miglior approccio che possiamo avere per diminuire lo stress ed assicurarci una vita di lunga durata ed in salute. Sembra un concetto scontato ma le assicuro che non lo è.
Vorrei anche aggiungere che tutte le linee guida più recenti ormai hanno aggiunto alle raccomandazioni prettamente nutrizionali anche quella di fare una vita il più possibile in movimento e all’aria aperta. La nostra società si sta evolvendo più velocemente del nostro corredo genetico e noi non siamo pronti a sopravvivere ad una vita sedentaria ricca di cibi spazzatura. Se vogliamo raggiungere e superare la nostra aspettativa di vita dobbiamo cercare di tornare il più possibile ai ritmi e allo stile di vita di 50 anni fa.