Bellezza

Chirurgia estetica: il diritto all’armonia interiore ed esteriore

Fino a qualche anno fa la chirurgia estetica era un settore della medicina a cui ricorrevano principalmente vip e personaggi dello spettacolo, per migliorare il proprio aspetto e in molti casi incrementare le proprie possibilità di lavoro nel mondo dello show business.

Questa tendenza resta certamente valida, ma con il passare degli anni abbiamo assistito a un aumento significativo delle richieste, anche da parte di persone comuni, di interventi utili a migliorare il proprio aspetto fisico. Cosa che in molti casi coincide con la possibilità di aumentare la propria autostima, rimuovendo quei difetti fisici che spesso segnano la quotidianità, diventando dei veri e propri fardelli con cui convivere.

Aumento del seno, blefaroplatica, addominoplastica, rinoplastica sono solo alcune delle innumerevoli possibilità che la chirurgia estetica mette a disposizione di chi vuole rivendicare un diritto fondamentale: sentirsi più belli e soprattutto maggiormente a proprio agio con se stessi e con gli altri, nel mostrare il proprio viso e il proprio corpo.

Altro aspetto mutato negli ultimi anni, riguarda l’aumento considerevole delle richieste di questo tipo di interventi da parte degli uomini. E’ ormai lontano e obsoleto il luogo comune secondo cui la chirurgia estetica è un settore riservato solo alle donne. I giovanissimi ricorrono alla chirurgia estetica per rifarsi il naso o correggere difetti fisici con cui non riescono più a convivere. Uomini con qualche anno in più non disdegnano qualche aiuto che consenta loro di apparire più giovani.

Alla base resta un comune denominatore: rivendicare, in una società sempre più incentrata sul desiderio di poter mostrare agli altri un’immagine di noi vincente e felice, il diritto di essere orgogliosi del proprio aspetto fisico. Perché sarà pur vero che la vera bellezza è quella interiore, ma l’ipocrisia di voler far credere che non ci interessa piacere ed essere considerati “di bell’aspetto” è ormai fuori moda.

Va proprio in questa direzione la filosofia del dott. Fabio Quercioli Chirurgo Plastico, secondo cui il trascorrere inevitabile del tempo e i difetti fisici sono fonte di disagio interiore. Il suo obiettivo è proprio quello di ristabilire un’armonia perduta o addirittura mai posseduta dal paziente. Con una linea guida fondamentale, però: una chirurgia volta ad evitare correzioni appariscenti ed estremismi. Perché come il dott. Fabio Quercioli sostiene, la migliore chirurgia estetica è proprio quella che non si vede, e che consente di raggiungere la bellezza attraverso la ricerca delle giuste proporzioni.

Uno degli interventi che si associano subito, nell’immaginario collettivo, alla chirurgia estetica, è l’aumento del seno, chiamato tecnicamente mastoplastica additiva. L’obiettivo si raggiunge grazie a protesi mammarie in gel di silicone. Non è un caso che sia proprio questo uno degli interventi cui si pensa subito quando si parla di chirurgia estetica: in Italia ne vengono effettuati circa trentamila all’anno.

La mastoplastica additiva consente di migliorare la femminilità, nel caso in cui la paziente sia insoddisfatta del proprio seno troppo piccolo, o cadente in seguito a gravidanze o forti dimagrimenti.

Ma la mastoplastica additiva può anche essere utile in caso di asimmetria mammaria, vale a dire quando si riscontra differenza di forma e volume fra le mammelle, o alcune malformazioni, come il seno tuberoso.