Salute

Corebar, l’attrezzo per il training di nuova concezione

Nasce nel 2012 dalle idee e dall’esperienza di Anita Tonne, una personal trainer norvegese che ha concepito un attrezzo ginnico in grado di supportare gli atleti in numero elevatissimo di esercizi.

Il Corebar aiuta a migliorare forza, capacità aerobica, ipertrofia, coordinazione e anche la propriocezione corporea. La sua diffusione in tutto il resto del mondo, è legata al successo che ha incontrato il corebar tra i professionisti di tutto il mondo; da quelli che ne hanno sentito parlare durante i corsi Personal Trainer Roma, agli istruttori statunitensi di fitness, fino agli allenatori di discipline specifiche, che necessitavano di un attrezzo semplice e versatile per il workout quotidiano. Ma come funziona il corebar?

Core & Bar, la barra che coinvolge il baricentro del corpo

Davanti ad un corebar noterete che si tratta di una barra da allenamento piegata alle estremità, di peso variabile da 1 a 3 chilogrammi, lunga 1 metro. Alle sue estremità si trovano due gommini antiscivolo, in grado di favorirne il grip durante i movimenti a terra, in cui viene poggiato e deve rimanere stabile.

È pensato come un attrezzo specifico per la zona muscolare del core, la parte centrale compresa tra gambe e petto, che vede coinvolgere negli esercizi i muscoli del baricentro corporeo, quelli che sorreggono postura e stabilità: lombari, addominali, pavimento pelvico, glutei.

Il centro del corpo è un centro di forza fondamentale nella sua funzione di supporto ad ogni movimento e gesto atletico, per questo il corebar sfrutta diversi esercizi per far lavorare tutti i muscoli con obiettivi differenti, ma sempre con un rimando alla zona del core.

Ottimo per rafforzare gli addominali, il training tramite core può differenziarsi in moltissimi esercizi di cui in quelli base si tiene la barra tra le mani con un braccio o tutte e due, in varianti che possono essere davanti al busto, dietro la schiena, sopra la testa, a terra in posizione supina o prona, etc. Spesso si utilizza il corebar durante delle lezioni di fitness in gruppo, ma può essere anche prescelto dal personal trainer per esercizi mirati.

I moduli di lavoro con il corebar

L’attrezzo lavora essenzialmente su 4 moduli, il corebar vital, fit, hit e strong, tutti pensati per un allenamento differenziato in base agli obiettivi, la forma fisica, l’età.

I programmi di training con il corebar iniziano sempre con un riscaldamento, che sciolga le articolazioni e aumenti il battito cardiaco, per poi passare agli esercizi specifici e terminare con il defaticamento.

Il più semplice dei moduli è il corebar vital, con pochi movimenti di torsione e salti, ottimo per agire sulla colonna vertebrale in modo leggero. Consigliato a chi si trova in età avanzata oppure a chi presenta dei disturbi osteo-articolari.

Il corebar fit, è invece pensato per esercizi funzionali, e adoperato dai fuctional trainer per realizzare movimenti di flessibilità, mobilità, sviluppo forza fisica. Consigliato ai praticanti di livello medio, per poter passare ad esercizi di fitness più complessi del corebar hit.

Questo è un programma ad alta intensità, in cui il corebar hit si basa sui principi di Interval Training (High Intensity Interval Training). Breve durata ed esercizi cardio ad alto impatto, sono le caratteristiche di questo allenamento con brevissimi intervalli e soste di recupero (in alcuni casi nulle). Consigliato ai praticanti allenati.

L’ultimo modulo è il corebar strong, pensato per costruire forza e stabilità, con movimenti molto impegnativi a livello muscolare: squat, flessioni, salti, movimenti di potenza. Consigliato ai praticanti di livello avanzato di allenamento, abituati allo sforzo muscolare.

Ogni lavoro con il corebar va seguito da istruttori e personal trainer qualificati, essendo fondamentale una corretta esecuzione dei movimenti, per evitare conseguenze sulla muscolatura sotto sforzo, specie nel corebar più pesante da 3 kg.