Salute

Primo trapianto di cranio e cuoio capelluto in Texas

Primo trapianto di cranio e cuoio capelluto in Texas

Houston, Texas (USA), 7 giugno 2015 – In Texas è stato eseguito il primo trapianto di cranio e cuoio capelluto. Straordinario intervento di James Boysen, 55enne texano colpito da una rara forma di cancro. Si è sottoposto al primo trapianto al mondo di questo tipo.

Non è stata precostituita nessun tipo di tecnologia o protesi artificialmente. Boyes sta bene e pensa già a tornare alla sua vita normale:ì: “Sto bene, attendo con impazienza di essere dimesso dall’ospedale”. Nel frattempo è già a casa. Jim Boyes ha ironicamente commentato che grazie a questo trapianto avrà più capelli di quando aveva 20 anni.

La sua situazione era delicata, e infatti è stato necessario anche un trapianto di pancreas e rene. L’operazione è durata quindici ore.

“Abbiamo dovuto collegare piccoli vasi sanguigni – ha spiegato il dottor Michael Klebuc che coordina l’equipe di chirurgia estetica del Methodist – con punti che hanno lo spessore pari alla metà di quello di un capello, utilizzando strumenti simili a quelli che utilizzerebbe un fine orologiaio svizzero“. Jim Boyes, 55 anni, malato di cancro con una grande ferita sulla testa causata da interventi e radiazioni ha anche varie malattie tra cui, diabete, sarcoma e insufficienza renale. Ora la parte più delicata sarà come sempre quella successva alle operazioni che prevedono trapianti, perchè i medici dovranno moritorarlo costantemente e tenerlo sotto cura farmacologica per assicurarsi che non vi sia rigetto.

«E’ stato un lungo viaggio, e sono molto grato a tutti i medici che hanno eseguito i miei trapianti», ha detto. «Sono stupito di come mi sento» alla grande «e sarò per sempre grato per il fatto di avere un’altra possibilità di tornare a fare le cose che amo e di stare con le persone che amo». L’intervento è durato 15 ore ed è stato studiato progettato quattro anni fa. Lo hanno realizzato più di 40 operatori sanitari di due strutture.

L’uomo soffre di diabete da quando aveva 5 anni.
«Quando ho incontrato Jim, ho fatto il collegamento tra la sua necessità di un nuovo rene e un nuovo pancreas, l’effetto dei farmaci anti-rigetto e la possibilità di impiantare cuoio capelluto e cranio», dice il chirurgo autore del trapianto. In pratica la terapia antirigetto avrebbe “protetto” anche questi nuovi tessuti. «I nostri infermieri e i coordinatori del trapianto si sono innamorati di Jim – conclude – e sono stati entusiasti di vederlo riuscire così bene», ha concluso.