Scienza

Mesotelioma: promettenti dati studio immunoncologia Siena

Mesotelioma: promettenti dati studio immunoncologia siena

Pubblicati su Lancet Respiratory Medicine, tra le più importanti riviste scientifiche internazionali di settore, i promettenti e definitivi risultati di uno studio di immunoncologia sul mesotelioma, effettuato dall’équipe dell’Immunoterapia Oncologica dell’AOU Senese, diretta dal dottor Michele Maio. L’importante risultato è stato raggiunto grazie alla rilevanza dei dati dello studio, presentati in anteprima mondiale al meeting ASCO – American Society of Clinical Oncology nel 2014 e che ora, definitivi, lasciano ben sperare sulla disponibilità futura di nuove terapie per la cura del mesotelioma.

“Si tratta di uno studio clinico – spiega il dottor Maio – che ha utilizzato, in pazienti affetti da mesotelioma in fase avanzata che avevano fallito una precedente chemioterapia standard, una scheda di somministrazione più intensiva ed un diverso dosaggio dell’anticorpo monoclonale tremelimumab diretto contro la molecola CTLA4, incrementando l’efficacia clinica del trattamento, rispetto ad un primo studio già effettuato con tremelimumab dal nostro Centro di Siena nel 2013”. In questo secondo studio, più del 50% dei pazienti hanno ottenuto un controllo della malattia, sia in termini di stabilità che di riduzione delle dimensioni del tumore.

“La sperimentazione è stata condotta su 29 pazienti provenienti a Siena da tutta Italia – aggiunge l’oncologa Luana Calabrò – Proprio sulla scorta di questi ulteriori promettenti risultati sull’utilizzo dell’immunoterapia nel mesotelioma abbiamo disegnato un’ulteriore sperimentazione, che utilizzerà il tremelimumab in associazione ad un nuovo anticorpo diretto contro il recettore PDL-1, e che sarà sponsorizzata dalla Fondazione NIBIT. Contiamo di poter iniziare a trattare i pazienti in questo nuovo studio entro la prossima estate”. Per il mesotelioma, attualmente, non ci sono terapie efficaci per i pazienti che hanno fallito un primo trattamento chemioterapico, quindi l’immunoterapia potrebbe rappresentare un valido aiuto per combattere la malattia.