Un po’ alla volta, anche se a fatica, tutti gli studenti che hanno sostenuto i test d’ingresso per le professioni sanitarie stanno conoscendo i risultati e le graduatorie delle prove.

I risultati erano stati annunciati tutti per ieri, ma oggi 19 settembre si assiste ancora all’attesa di alcune graduatorie relative a singole facoltà. Va infatti tenuto presente che il rilascio dei risultati è riservato a facoltà per facoltà, e non esiste un unico organo che provvede alla raccolta e alla pubblicazione delle informazioni.

E così ci si è dovuti affidare all’affidabilità dei singoli istituti, con alcuni più veloci che hanno reso pubblici i risultati ieri e altri che ancora non sono stati pubblicati.

E così inevitabilmente è caccia online per capire come e quando trovare i risultati che mancano del proprio istituto, anche perchè come detto non essendoci stata una graduatoria unica, si ha sempre paura che i risultati siano usciti e siano stati pubblicati ma non si sia riusciti a trovarli.

Queste le università che hanno già reso noti i risultati: Modena, Brescia, Udine, Padova, Palermo, Pavia, Milano Bicocca, L’Aquila, Messina, Catanzaro, Chieti, Varese, Sassari, Roma La Sapienza e Tor Vergata, Milano Statale, Ancona, Pisa e Università Politecnica delle Marche.

Per conoscere le graduatorie bisogna consultare i siti delle singole facoltà che dovrebbero provvedere alla pubblicazione della lista o in alternativa, se se ne ha la possibilità essenso vicini all’istituto, la cosa migliore è recarsi di persona sperando che la lista sia stata affissa in Ateneo.

Fino a pochi minuti fa non erano pochi gli studenti che chiedevano online informazioni relative alle graduatorie di Parma e Modena.

A tutto ciò bisogna inevitabilmente aggiungere le critiche degli studenti per un test che sotto molti aspetti (ma questo ha riguardato un po’ tutte le materie) ha lasciato sconcertati per la presenza di argomenti che in molti non hanno esitato a definire assolutamente incongruente con la materia in esame.

Soprattutto le domande di cultura generale e quelle relative alla logica hanno lasciato letteralmente a bocca aperta coloro i quali si erano preparati bene su argomenti pertinenti alla facoltà che sognano di intraprendere e che invece si ritrovavano impreparati su altri tipi di domande.

Non solo: le critiche riguardano anche i sistemi di calcolo di punteggio per arrivare alle graduatorie finali, incomprensibili per alcuni, poco chiari per altri, ingiusti per altri ancora.

Insomma se l’università a numero aperto resta ancora un’utopia per molti, la sensazione è che qualcosa dovrà essere fatta per correggere anomalie che causano sempre più malumori nella popolazione universitaria con una disaffezione che certo non fa bene a tutto il movimento.