Manovra: torna l’incubo Iva al 21%
Nonostante il varo della Manovra, le correzioni, gli emendamenti e l’incontro fiume di Arcore tra Bossi e Berlusconi, i conti non tornano ai ragionieri dello Stato e pare che la previsione sulle entrate abbia rilevato un deficit di cinque miliardi di euro rispetto alle stime iniziali.
Nel caso, dopo aver già messo pesantemente mano alle pensioni e tagliato le province, pare che si possa ritornare a parlare dell’aumento dell’Iva. Dunque per tutti i soggetti interessati, imprenditori e liberi professionisti su tutti, dopo il sospiro di sollievo all’indomani della notizia che l’iva non sarebbe stata toccata, torna l’incubo della maggiorazione dell’imposta di un punto, che dal 20% salirebbe al 21%.
Sembra questo il settore sul quale si vuole intervenire subito. Ma resta in ballo anche la volontà di abolire altri enti ritenuti superflui. Ancor prima delle province, che verranno abolite, Berlusconi spingeva per il riassorbimento dei piccoli Comuni, Non è escluso che se ne ritorni a parlare. Esiste poi sempre il discorso relativo al contributo di solidarietà per quegli stipendi che vano oltre una certa cifra (150mila euro), anche se al momento sembra essere l’ultima ratio rispetto alle altre.