Svizzera: si spara a gatti randagi
In Svizzera è aperta la caccia ai gatti. Vi sembrerà strano ma chiunque ha libertà di sparare ai gatti randagi che si trovano a più di 180 metri dalle case. Qualche giorno fa il Consiglio federale svizzero ha respinto una petizione dell’associazione SOS Chats Noiraigue, sostenuta da 13.700 firme. L’associazione chiedeva la fine di questa guerra ai poveri gattini.
La petizione è stata respinta per diversi motivi: economici; autonomia decisionale dei Cantoni e la necessità dello sfoltimento delle colonie di gatti randagi, che “accoppiandosi con i veri gatti selvatici metterebbero a rischio la loro sopravvivenza con la trasmissione di malattie”.
Luc Barthassat, parlamentare ginevrino PPD, afferma che «sparare ai gatti randagi è indegno di un paese moderno e civile». Il parlamentare ricorda anche che tale tipo di violenza nella vicina Francia è severamente vietata.
Spesso i poveri gattini randagi vengono colpiti dai proiettili e non muoiono subito. Molti di loro infatti restano mutilati o con le pallottole conficcate nella pelle.
L’Associazione per la protezione degli animali (Sts) ha di recente spiegato come il problema dei gatti randagi sta diventando sempre più allarmante in Svizzera. Solo nell’anno scorso si sono registrati circa 28 mila gatti.
Il presidente della Lav Gianluca Felicetti afferma che “ha i mezzi per verificare se davvero esistrono questi presunti problemi di salute pubblica legati alla presenza di gatti vaganti”. “La notizia è incredibile tanto più che è risaputo che nei paesi dove viene praticata la caccia libera, come negli Usa, questo non ha risolto il problema. Gli animali hanno una capacità riproduttiva maggiore rispetto alla capacità dell’uomo di ucciderli”.