Manca ormai poco all’individuazione della famosa e ricercatissima ‘particella di Dio’. I ricercatori si dicono ormai convinti di essere sulla pista giusta da quando sono iniziate le ricerche anche in virtù del fatto che negli ultimi tempi hanno potuto scartare un ventaglio di ipotesi tali che consentono di poter dire che il raggio delle ricerche si è ristretto ulteriormente.

Addirittura si sbilanciano sui tempi dell’annuncio dell’individuazione della particella di Dio, cosa rara per eventi di questo genere nei quali la prudenza non è mai troppa, miscelata a una buona dose di scaramanzia. Secondo gli studiosi la risoluzione della ricerca potrebbe essere ormai questione di settimane.

Insomma l’annuncio al mondo scientifico e non solo riguardante la scoperta della certezza dell’esistenza o meno del bosone di Higgs dal quale dipende l’esistenza della massa potrebbe arrivare nel giro di un mese. Una brusca accelerazione nelle ricerche è arrivata in seguito ai dati più recenti raccolti dagli esperimenti Atlas e Cms. Le ricerche si stanno svolgendo in quello che è di gran lunga il più grande acceleratore del mondo, il Large Hadron Collider (Lhc) del Cern di Ginevra.

Il bosone di Higgs è un ipotetico bosone massivo e scalare previsto dal modello standard. Si tratta dell’unica particella del modello la cui esistenza è ancora necessaria a livello sperimentale.

Si tratta di una particella che avrebbe un’importanza enorme poichè si tratta di un portatore di forza del campo di Higgs, che secondo la teoria permea l’universo. Una particella che attraverso rottura spontanea di simmetria dei campi elettrodebole e fermionico, conferisce la massa alle particelle.