Intrattenimento

Berlusconi contro la scuola pubblica

Il premier Silvio Berlusconi attacca nuovamente la scuola pubblica. In un messaggio inviato alla riunione dell’Associazione nazionale delle mamme a Padova, il presidente del Consiglio ha affermato con fermezza l’importanza del ruolo che è attribuito ai genitori, i quali hanno il compito di scegliere l’educazione da dare ai loro figli.

Ecco le parole di Silvio Berlusconi: “Cerchiamo di essere un governo amico delle donne, soprattutto delle mamme. Per questo abbiamo fatto leggi che puniscono severamente la violenza sessuale, abbiamo introdotto il reato di stalking, tutelato la famiglia con i bonus bebè, ma anche la riduzione dei costi scolastici e il bonus per la scuola privata perchè i genitori possano scegliere liberamente quale educazione dare ai loro figli. E sottrarli a quegli insegnanti di sinistra che nella scuola pubblica inculcano ideologie e valori diversi da quelli della famiglia”.

E ancora: “Poiché vantiamo una cultura che prediBerlusconi contro scuola pubblicalige l’amore e rifiuta l’invidia cerchiamo di essere un governo amico delle donne e soprattutto delle mamme”.

Il presidente del Consiglio inoltre ricorda come il Governo tutela la famiglia con il bonus bebè, bonus scuola e tanti altri provvedimenti. E riferendosi alle donne Berlusconi afferma: “Siete più brave di noi”.

Queste forti dichiarazioni non hanno però lasciato indifferente l’opposizione che hanno duramente criticato le parole del premier Berlusconi. “E’ un ignobile attacco, privo di qualsiasi giustificazione reale. Il capo del governo dovrebbe difendere e valorizzare il pilastro educativo del Paese e non additarlo come esempio negativo”.

Donadi (Idv) dice: “Berlusconi chieda scusa agli insegnanti”. E la Sereni (Pd): “E’ grottesco che Berlusconi faccia retorica sulla famiglia”. De Poli (Udc): “Noi siamo in prima fila a difendere i valori della famiglia e quindi pronti al sostegno delle politiche del governo a favore della famiglia. Berlusconi però non è credibile”.

Manuela Ghizzoni (capogruppo Pd nella Commissione Cultura alla Camera) afferma: “mancava solo che dicesse che gli insegnanti della scuola pubblica si mangiano i bambini e avremmo fatto filotto”.