Come e quando mangiare la frutta per perdere peso
Mangiare frutta può aiutare a perdere peso, ma solo se viene inserita con criterio nella propria alimentazione. Non è solo una questione di calorie: contano il momento della giornata, il tipo di frutta e come la si consuma.
Il momento migliore è lontano dai pasti principali, come spuntino a metà mattina o nel pomeriggio. In questo modo la frutta non interferisce con la digestione di proteine e grassi e il suo contenuto di zuccheri viene gestito meglio dal corpo. Evita di mangiarla subito dopo pranzo o cena, soprattutto se hai problemi digestivi o gonfiore.
Scegli frutti con indice glicemico basso o medio, come mele, pere, arance, kiwi, fragole, frutti di bosco e pesche. Sono ricchi di fibre e non causano picchi di insulina, favorendo il senso di sazietà. Attenzione invece a banane molto mature, uva, fichi e datteri, che sono più zuccherini e andrebbero limitati se si sta cercando di dimagrire.
La frutta intera è sempre preferibile al succo. Le fibre rallentano l’assorbimento degli zuccheri e aumentano la sazietà. Un’arancia intera sazia molto più di un bicchiere di spremuta, che contiene lo zucchero di due o tre frutti ma senza fibre.
Meglio evitare di abbinarla ad altri carboidrati. Una mela va bene da sola come spuntino, ma diventa meno efficace se consumata insieme a pane o biscotti. L’ideale è accoppiarla a una manciata di frutta secca, che rallenta l’assorbimento degli zuccheri grazie ai grassi buoni e alle proteine.
La quantità conta: anche se è sana, la frutta contiene fruttosio, uno zucchero semplice. Due o tre porzioni al giorno sono sufficienti per avere benefici senza esagerare. Se si vuole perdere peso, è utile pesarla almeno inizialmente per evitare eccessi inconsapevoli.