Salute

Vino, quanto berne per ridurre il rischio di malattie cardiovascolari

Il vino, soprattutto quello rosso, è da tempo oggetto di attenzione scientifica per i suoi possibili effetti benefici sulla salute cardiovascolare. In particolare, alcune ricerche hanno evidenziato che un consumo moderato può contribuire a ridurre il rischio di malattie cardiache, grazie alla presenza di composti antiossidanti come il resveratrolo, i polifenoli e i flavonoidi.

Queste sostanze aiutano a proteggere i vasi sanguigni, a ridurre l’infiammazione, a migliorare il colesterolo HDL (quello “buono”) e a limitare l’ossidazione del colesterolo LDL (quello “cattivo”). Inoltre, un consumo controllato di vino può contribuire alla dilatazione dei vasi sanguigni e a un miglioramento della circolazione.

Ma la parola chiave è moderazione. Oltre una certa soglia, infatti, gli effetti positivi vengono annullati o addirittura invertiti. Secondo le linee guida più accreditate:

  • Per le donne, la quantità consigliata è di un bicchiere al giorno (circa 100-125 ml).
  • Per gli uomini, si può arrivare a due bicchieri al giorno (circa 200-250 ml), grazie a una diversa capacità metabolica dell’alcol.

È importante bere durante i pasti, perché l’assorbimento dell’alcol risulta più lento e l’effetto sul metabolismo e sui vasi sanguigni è più controllato.

Attenzione: chi non beve non dovrebbe iniziare a farlo con lo scopo di ottenere benefici cardiovascolari. Gli effetti positivi del vino possono infatti essere raggiunti anche attraverso uno stile di vita sano, una dieta mediterranea equilibrata, attività fisica regolare e il controllo dello stress.

In conclusione, il vino può far parte di una dieta salutare se consumato con intelligenza, qualità e misura. Un piccolo piacere quotidiano, sì, ma sempre sotto il segno dell’equilibrio.