Salute

Incubo aviaria: confermato il bambino contagiato dal virus

L’European Health Emergency Response Authority (HERA), istituita dalla Commissione Europea nel 2021 per preparare l’Unione a future pandemie, ha recentemente firmato un contratto per l’acquisto di vaccini contro l’influenza aviaria. L’annuncio ha suscitato preoccupazione, simile a quella vissuta durante l’emergenza Covid. Il contratto prevede la fornitura di 665.000 dosi di vaccino umano da parte della società farmaceutica inglese Seqirus, con la possibilità di acquistare oltre 40 milioni di dosi nei prossimi quattro anni.

Casi di infezione

Recentemente, un bambino di quattro anni in India è stato infettato dal virus H9N2, manifestando sintomi gravi come difficoltà respiratorie e febbre alta. Anche in Australia è stata segnalata un’infezione in una bambina di due anni, causata dal ceppo H5N1. Questi casi hanno alimentato i timori di uno spillover del virus aviario agli esseri umani.

Rischi e sintomi per l’uomo

Secondo il virologo Fabrizio Pregliasco, l’influenza aviaria attualmente colpisce principalmente animali come polli e bovini. Tuttavia, il rischio che il virus si adatti agli esseri umani è reale, con potenziali conseguenze gravi simili alla pandemia influenzale spagnola o al Covid-19. Nell’uomo, il virus può causare sintomi che vanno dalla congiuntivite a polmoniti virali primarie, con un’elevata mortalità.

Contratto di vaccini e risposta dei Paesi

L’accordo dell’UE coinvolge 15 Stati membri, ma non l’Italia, che ha scelto di non sottoscrivere l’appalto congiunto. Le autorità italiane hanno la libertà di acquistare i vaccini attraverso procedure nazionali, se necessario. Il vaccino è destinato principalmente ai lavoratori a rischio, come allevatori e veterinari, e non è previsto per la profilassi di massa al momento.

Considerazioni future

L’obiettivo principale è evitare di essere impreparati di fronte a una nuova emergenza sanitaria. Il vaccino attualmente disponibile è pre-pandemico, utile per prevenire focolai tra i lavoratori esposti. Se necessario, potrebbero essere sviluppati vaccini a tecnologia RNA per affrontare situazioni più ampie.

La situazione richiede un equilibrio tra la prevenzione e la gestione delle risorse, evitando falsi allarmi che possano generare sfiducia. La risposta coordinata dell’UE e la preparazione preventiva sono passi cruciali per affrontare potenziali pandemie future in modo efficace.