Le bibite gassate fanno male: provocano depressione
Se fino a oggi avete temuto l’eccesso di bibite in relazione al possibile aumento di peso che potrebbero comportare in virtù dell’eccessiva quantità di zuccheri che contengono, da oggi avete un motivo in più per stare in guardia. Le troppo bibite nella dieta quotidiana possono provocare un rischio di andare incontro alla depressione.
Fa eccezione il caffè amaro, vero e proprio antidoto al cattivo umore. Ma sottolineiamo, amaro. Lo sostiene una recente ricerca condotta dal National Institutes of Health del North Carolina. Secondo questo studio, assumere troppe bibite gassate, sia dolcificate che in versione diet o light, potrebbe comportare gravi rischi per la salute. Lo studio è stato divulgato proprio in queste settimane negli Stati Uniti e adesso si attendono i dettagli ulteriori che dovrebbero arrivare da un giorno all’altro.
Bevande che sono già al centro dell’occhio del ciclone da parte di nutrizionisti ed esperti, che ne sconsigliano una assunzione massiccia, soprattutto con riferimento ai più giovani. Si tratta di una ricerca particolarmente strutturata e impegnativa, che ha richiesto qualcosa come dieci anni di raccolta dati su un numero impressionante di soggetti analizzati: addirittura 250mila.
Secondo l’autore e docente di questo studio, Honglei Chen, esagerare con le bibite zuccherate può avere ripercussioni gravi sulla salute mentale dell’individuo. Chi consuma abitualmente queste bibite, secondo le analisi, soffre di depressione in una percentuale del 38% superiore a chi non assume altro che acqua nella dieta. Insomma ridurre bevande sia zuccherate che diet oltre che abbassare il rischio di obesità, può prevenire malesseri psichici e psicologici tra cui i sintomi della sindrome depressiva: “Le bevande a base di soda, il caffè e il tè – sottolinea Honglei Chen, autore dello studio – pur se comunemente consumati in tutto il mondo hanno comunque effetti importanti sul fisico e conseguenze non da meno sulla salute mentale”.
Come detto le persone coinvolte nello studio sono state 263.925: persone di età 50-71 anni all’inizio del lavoro, che assumevano quotidianamente bibite gassate, dolcificate, tè e caffè; a 10 anni di osservazione oltre 11mila diagnosi di depressione sono state registrate tra i partecipanti: “Il nostro lavoro – sostengono i ricercatori – indica che preferire il caffè non zuccherato alle bibite dolci in versione ‘diet’ può ridurre il rischio di soffrire di depressione”.