Covid, Bassetti: “Potrà succedere che dovremo vaccinarci ogni…”
Matteo Bassetti è sicuro che bisogna iniziare a imparare a convivere con il Covid, adesso che la variante Omicron fa pochissime vittime e manda pochi contagiati in ospedale. Non è più possibile ipotizzare di dover chiudere e fermare il Paese, scuola compresa. Il metodo migliore? Comportarsi come quando il proprio figlio è raffreddato e ha la febbre: sette giorni a casa e via di nuovo a scuola, senza troppi obblighi burocratici e quarantene imposte.
Hub vaccinali aperti
Matteo Bassetti spinge poi affinchè gli hub vaccinali restino aperti. Perchè se è vero che la varante Omicron è meno pericolosa, la sua alta contagiosità impone di dover continuare a vaccinare. E se davvero fosse necessario immunizzarsi ogni sei mesi nel prossimo futuro, non si può pensare di dover riorganizzare tutto ogni volta: “A livello organizzativo per il futuro non è possibile aprire e chiudere gli hub vaccinali. Gli hub vaccinali devono rimanere aperti almeno per i prossimi due anni. Perché qui è evidente che potrà succedere che dovremo vaccinarci una volta ogni sei mesi”.
Tamponi spesso inutili
Il Direttore Malattie Infettive S. Matteo di Genova, in uno dei suo interventi televisivi ha anche sottolineato come adesso il passaggio fondamentale dev’essere la gestione dei singoli casi di Covid da parte dei medici di base, che devono suggerire ai pazienti quando fare il tampone e quando non è necessario. E che , soprattutto, devono essere ascoltati dai loro pazienti relativamente alla necessità di vaccinarsi: “Le persone devono avere la possibilità di sapere che in ogni grande città c’è un hub vaccinale dove si va esattamente come al pronto soccorso. Senza neanche la necessità di prenotarsi” ha spiegato Bassetti. “Il tampone è diventato il regalo natalizio e di Capodanno per tutti, invece, è uno strumento medico”, ha tenuto a precisare il virologo.
Il rischio per chi non si vaccina
Ma quale scenario ci aspetta nei prossimi mesi? Uno scenario positivo per i vaccinati, considerato che la variante Omicron, per chi ha fatto le dosi necessarie, diventerà predominante in virtù della alta contagiosità, ma anche poco pericolosa. Il pericolo resta sempre in piedi per chi non si è vaccinato: “Chi non è vaccinato oggi nei prossimi tre mesi sarà sicuramente contagiato. Se sarà fortunato avrà i sintomi di un raffreddore o di un’influenza rinforzata. Se non sarà fortunato rischierà di andare in ospedale con una polmonite. In qualche caso rischierà di andare in terapia intensiva e in qualche altro caso andrà incontro a un decesso”, ha spiegato il professore ligure.