Salute

Pillola anti Covid da oggi in farmacia in Italia: chi può prenderla?

Da oggi 4 gennaio 2022 oltre al vaccino c’è una nuova arma contro il Covid. Anche nel nostro Paese. E’ infatti disponibile anche in Italia la pillola anti Covid di Merck e Ridgeback Biotherapeutics. Si tratta del Molnupiravir, che nelle farmacie avrà il nome commerciale Lagevrio.

Farmaco orale ad elevata efficacia

Si tratta di un farmaco orale, che ha funzione antivirale e ha la capacità di bloccare la replicazione del coronavirus SARS-CoV-2. Si tratta di un farmaco che dispone di una elevata efficacia, e sarà affiancato al Paxlovid di Pfizer come contrasto alla pandemia.

Attenzione però, non va considerato una alternativa al vaccino. Si tratta piuttosto di un aiuto efficace per i pazienti Covid immunodepressi e/o con severe condizioni sottostanti che rischiano di sviluppare la forma grave dell’infezione.Gli studi clinici di Fase 3 hanno evidenziato come il Molnupiravir sia efficace nel prevenire il ricovero in ospedale del 30 percento. Una percentuale dunque inferiore rispetto alle prime ottimistiche stime che parlavano del 50%.

A carico del sistema sanitario nazionale

Ma si tratta in ogni caso di un ottimo risultato, al punto che l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha dato l’autorizzazione alla messa in commercio. Il trattamento sarà a carico del Sistema Sanitario Nazionale. La vendita sarà consentita solo a chi riceve la prescrizione dal proprio medico di base, a seconda delle condizioni di ogni paziente.

Potrà essere molto utile per i positivi Covid con sintomatologia lieve o moderata, non ospedalizzati e con condizioni cliniche sottostanti (comorbilità) che rischiano di sviluppare una forma grave di Covid.

In attesa di una alternativa al vaccino

Fra le condizioni indicate da AIFA vi sono una patologia oncologica/oncoematologica in fase attiva; insufficienza renale cronica; broncopneumopatia severa; immunodeficienza primaria o acquisita (come l’AIDS); obesità con BMI ≥ 30; malattia cardiovascolare grave; diabete mellito non compensato. Dunque non un’alternativa al vaccino, ma l’inizio della realizzazione di una nuova generazione di farmaci che potranno sicuramente essere utili a ridurre il tasso di mortalità e di ospedalizzazione da Covid nei prossimi mesi.

In attesa, chissà, che non arrivi davvero un farmaco che previene o cura la malattia senza necessità di vaccino e rendendola completamento, o quasi, innocua al pari di un raffreddore.