Salute

Come fare per tutelarsi dagli errori medici e ottenere un risarcimento

Gli errori commessi dal personale sanitario e dai medici sono, sfortunatamente,  un’evenienza più diffusa di quanto si creda.

Per tutelarsi, c’è la possibilità di rivolgersi a uno Studio Legale specializzato in Malasanità, Periplo Familiare, in attività dal 1992 per difendere le vittime di errori con conseguenze drammatiche e a volte irreversibili.

Il fenomeno riguarda tanto le strutture sanitarie pubbliche quanto quelle private e sono disponibili dei dati riguardanti l’impatto della malasanità sulla spesa pubblica e la frequenza di questi casi in base al reparto.

Quanti sono i casi di malasanità in Italia?

Le stime esistenti sui casi di malasanità indicano 300.000 cause pendenti contro medici e strutture sanitarie, e 35.000 richieste in media, ogni anno, per danno biologico.

Non è semplice conoscere il numero esatto di casi, perché non sempre vengono denunciati e talvolta occorre del tempo per decidere di affrontare questo genere di errori sul piano legale, perché si tratta di casi in cui le vittime subiscono danni permanenti oppure si verificano errori che portano e un esito letale, perciò sono i familiari a stabilire cosa fare e a informarsi per ottenere un risarcimento.

Periplo Familiare si occupa precisamente di questo, valutando caso per caso se ci sono le condizioni per richiedere un risarcimento danni e mettendo a disposizione dell’assistito un team composto da medici legali e avvocati per seguire ogni fase del procedimento.

I reparti in cui avvengono più frequentemente errori sanitari sono i seguenti: Ortopedia (20,3%), Chirurgia generale (12,9%), Pronto Soccorso (12,6%) e Ostetricia (10,9%).

Da questi dati si evince che la situazione è drammatica e che potrebbe aggravarsi negli anni, per via del peggioramento delle prestazioni sanitarie dovuto alla mancanza di risorse e di personale.

Quanto costano gli errori medici alla collettività

C’è un aspetto da non sottovalutare nel tema della malasanità: i risarcimenti per i danni commessi nelle strutture pubbliche sono un costo per lo Stato, e questo è stato stimato in 22,5 milioni di euro l’anno, il 15% della spesa sanitaria annuale.

Questa cifra include i costi delle degenze prolungate e delle cure aggiuntive, un importo che potrebbe essere impiegato per altre spese nella sanità, migliorando il sistema e rendendo più efficienti le prestazioni di ogni reparto.

Il confronto con altri Paesi dell’UE consente di comprendere meglio dove si potrebbe intervenire, poiché i dati (riferiti allo scenario pre-Covid-19) mostrano che la media posti letto disponibili in ospedale è di 3,2 ogni 1000 abitanti (la media UE è 5), il numero di infermieri è 5,8 ogni 1000 (la media UE è 8,5), mentre il numero di medici è 4 ogni 1000 (media UE 3,6).

Questo dato positivo, tuttavia, è destinato a peggiorare, perché oltre il 50% dei medici italiani è over 55, quindi nei prossimi anni la maggior parte andrà in pensione e non sarà sostituita da altri medici.

Le risorse investite nella sanità sono fondamentali per cercare di prevenire gli errori medici, ma la tutela legale delle vittime di malasanità sarà comunque decisiva anche in futuro, per porre rimedio agli sbagli commessi negli anni con un equo risarcimento.