Medicina

Stop alle fratture, l’osteoporosi non va in vacanza

Stop alle fratture, l'osteoporosi non va in vacanzaOrmai ci siamo: come ogni anno, il grande esodo estivo è ormai alle porte! Le temperature sono in costante aumento e le città pronte a svuotarsi per le tanto sospirate ferie. Addirittura, per la prima volta negli ultimi anni, le partenze estive degli italiani faranno registrare un’inversione di tendenza, con una crescita nella propensione dei cittadini a concedersi una vacanza nel periodo luglio-settembre[1].

 

non solo svago e relax, ma soprattutto sicurezza

Questa è la prima indicazione che gli esperti della Campagna “Stop alle Fratture” vogliono indirizzare a tutta la popolazione femminile italiana dai 50 anni in su e, in particolare  alle donne che soffrono di osteoporosi e fragilità ossea perché, anche loro, possano concedersi un piacevole e proficuo periodo di vacanza.

 

La fragilità ossea, conseguenza dell’osteoporosi nella sua forma più grave, è infatti una patologia che colpisce il 30% di tutte le donne che vanno in menopausa (anche dai 45 anni se la menopausa è precoce) ed è causa di dolore cronico per fratture, quali il crollo o lo schiacciamento delle vertebre, del polso, dell’omero e, nei casi più gravi, del femore. Inoltre, condiziona negativamente la qualità di vita e l’autonomia di chi ne soffre. Le ossa diventano più fragili e sono più suscettibili al rischio di frattura per traumi anche minimi[2].

 

Anche chi è reduce da una frattura causata da fragilità ossea può però concedersi una villeggiatura serena, seguendo questi 7 utili consigli, raccolti anche in un leaflet per le pazienti, scaricabile anche dal sito www.stopallefratture.it:

 

1)     Calza sempre le scarpe adatte: in montagna o al mare sono ideali calzature chiuse o sandali aperti, purché dotati di tacchi bassi e suole antiscivolo.

 

2)     Viaggia in modo confortevole: sia che ti muova in treno o in aereo, quando prenoti richiedi un posto comodo (lato corridoio in modo da poter stendere le gambe) e il servizio speciale per passeggeri a ridotta mobilità per accedere all’aeromobile.

 

3)     Scegli bene la tua camera da letto: verifica se l’hotel o la casa in cui alloggerai dispone di camere ben illuminate, con letti facilmente accessibili (non troppo alti, né troppo bassi) e bagni con vasca o doccia dotate di maniglie di sostegno.

 

4)     Non sottovalutare l’importanza del movimento: anche se hai da poco subito un intervento chirurgico, il periodo delle vacanze è adatto a riprendere una moderata, ma costante attività fisica. Ti aiuterà a migliorare la forza muscolare, l’agilità e l’equilibrio, riducendo così il rischio di cadute.

 

5)     Ricorda che il sole non basta a rafforzare le ossa: il sole è un prezioso alleato delle ossa, specialmente per quanto riguarda la vitamina D che viene immagazzinata nell’organismo grazie ai suoi raggi. Anche in vacanza non trascurare però un’alimentazione ricca di calcio e vitamina D (latte, yogurt, formaggi, pesce azzurro, rucola…) e assumi, se prescritta dal tuo medico, l’eventuale supplementazione di queste sostanze.

 

6)     Non mandare in vacanza la tua terapia: i farmaci prescritti per la cura dell’osteoporosi servono a rendere le tue ossa più resistenti e quindi a fratturarsi meno. Per questo non smettere di assumerli in villeggiatura: rischieresti di perdere i benefici di un’appropriata terapia farmacologica, fondamentale per garantirti una vita attiva.

 

7)     Al tuo ritorno, effettua le visite mediche di controllo programmate: se necessario, il tuo medico potrà prescriverti anche accertamenti diagnostici, come la MOC e la radiografia della colonna vertebrale, per poter seguire nel tempo l’evolversi della patologia.

riconoscere e prevenire le fratture da fragilità

I principali fattori di rischio per le fratture da fragilità ossea sono l’età, le pregresse fratture da fragilità, la terapia cortisonica cronica, un aumentato rischio di cadute dovuto a carenze visive come anche la concomitanza di malattie neuromuscolari, il ridotto apporto di calcio o la carenza di vitamina D. Ma anche  la familiarità per fratture, la menopausa precoce, l’eccessiva magrezza, il fumo e l’abuso di alcol. Oltre ai cortisonici, anche altri farmaci (ad esempio antiepilettici e anticoagulanti) contribuiscono ad  aumentare il rischio di osteoporosi.

Dai 50 anni di età, per ogni donna è fondamentale conoscere il proprio rischio fratturativo. Sul sito www.stopallefratture.it è disponibile il Defra Test online, test di autodiagnosi per valutare il rischio personale di fratturarsi nei successivi 10 anni (basso, medio, elevato, molto elevato). A seconda del risultato ottenuto, verranno indicate, per tutte, raccomandazioni e consigli su come prevenire eventuali fratture da fragilità.

La Campagna “Stop Alle Fratture”

‘Stop Alle Fratture’ è un’iniziativa educazionale, realizzata con il supporto non condizionante di Eli Lilly Italia, rivolta alle donne sopra i 50 anni di età per informarle sulle possibili conseguenze dovute alla fragilità scheletrica. L’iniziativa vede il coinvolgimento di prestigiose società scientifiche come la  SIOMMMS (Società Italiana dell’Osteoporosi, del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello Scheletro), la SIOT (Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia), la SIR (Società Italiana di Reumatologia), l’ORTOMED (Società Italiana di Ortopedia e Medicina) e il GISOOS (Gruppo Italiano di Studio in Ortopedia dell’Osteoporosi Severa) e, da quest’anno, anche il GISMO (Gruppo Italiano di Studio Malattie Metabolismo Osseo).