Salute

Giornata Mondiale dell’Epatite C: ricerca genetica fondamentale

Giornata Mondiale dell'Epatite C: ricerca genetica fondamentaleOltre un milione e mezzo di italiani colpiti. La giornata mondiale dell’epatite C evidenzia la sua importanza anche con questi numeri. Nel mondo si arriva a 170 milioni di pazienti con questa patologia. L’Associazione microbiologi clinici italiani (Amcli) parla dell’urgenza del “sequenziamento” del gene del virus in modo da poter identificare i meccanismi di funzionamento e fare in modo che consentano la realizzazione di un protocollo farmacologico efficace. L’epatite C è infatti una malattia del fegato causata dal virus HCV, tramite contatto diretto con il sangue di qualcuno infetto. L’Italia è il Paese dell’Europa occidentale con il più alto numero di soggetti positivi al virus dell’epatite C (Hcv).

“Alcuni laboratori di microbiologia clinica sono già attrezzati per condurre una tale analisi e, come sempre più spesso succede, un aumento di spesa per una diagnosi microbiologica raffinata rappresenta un risparmio per il servizio sanitario”, ha dichiarato Pierangelo Clerici, Presidente Amcli e Direttore Microbiologia Azienda Ospedaliera Ospedale Civile di Legnano.

Le classi principali di agenti antivirali diretti sono tre e colpiscono le proteine “vitali” per l’Hcv: gli inibitori delle proteasi NS3/4A, gli inibitori della polimerasi NS5B e gli inibitori della proteina NS5A.

“Da alcuni mesi effettuiamo la ricerca di questo polimorfismo – spiega la microbiologa Silvia Galli – mediante sequenziamento NGS. Si tratta di un test che non è di routine, ma che ormai facciamo regolarmente. Abbiamo anche già trovato i primi casi di polimorfismo Q80K, risultato che ha permesso agli Epatologi che hanno in cura i pazienti di orientarsi verso trattamenti differenti dal simeprevir”.

Bene gli antivirali orali, ma la presenza del polimorfismo Q80K del gene NS3 di HCV (genotipo-1) riduce di molto l’efficacia del simeprevir (inibitore della proteasi NS3/4A). La prevalenza del polimorfismo Q80K del gene NS3 dell’Hcv è variabile da Paese a Paese ed è presente anche in Italia.

Per questo è fondamantela ela completa mappatura genetica di Hcv che potrebbe portare all’ideazione di strade terapeutiche alternative. E’ l’auspicio di Amcli, l’Associazione Microbiologi Clinici Italiani in occasione della Giornata mondiale contro l’Epatite che si è svolta martedì 19 maggio. Amcli è convinta anche che una diagnostica più particolare che porti ad una migliore diagnosi si tradurrebbe anche in costi minori per la sanità pubblica, potendo quindi avere una prognosi migliore per il paziente e quindi una cura e una spesa mirata alle reali esigenze. Sostenere la ricerca diventa quindi fondamentale.