Salute

Cancro non più incurabile, ma serve assistenza psicologica

Cancro non più incurabile, ma serve assistenza psicologicaIl cancro non è più un male incurabile, considerato che un paziente su quattro ce la fa, ma bisogna ancora fare molto per migliorare i tempi di accesso ai farmaci che in molti casi salvano la vita. Per molti italiani ottenere in tempi brevi i nuovi farmaci contro i tumori è un’impresa: si aspetta in media fino a 1.017 giorni, con disparità tra le Regioni che acuiscono il problema.

I dati sono stati presentati con il VII Rapporto sulla condizione assistenziale dei malati oncologici, presentato al Senato dalla Federazione italiana Associazioni Volontariato in Oncologia (Favo) in occasione della X Giornata nazionale del malato oncologico che si celebrerà domenica.

Ma partiamo dalle buone notizie. Secondo Francesco De Lorenzo, presidente Favo “Complessivamente, un malato di cancro su quattro può considerarsi guarito a tutti gli effetti. Il concetto di cancro come male incurabile appartiene al passato: il cancro tende sempre piu verso la dimensione della cronicità”.

I numeri sono eloquenti: i pazienti guariti, con un’attesa di vita paragonabile a quella delle persone non colpite da tumore, 5 anni fa erano 704.648, pari al 27% di tutti i pazienti (20% uomini e 33% donne) e all’1,2% degli italiani. Quest’anno invece sono circa 3 milioni (3.036.741) le persone vive dopo una diagnosi oncologica (4,9% degli italiani) con un incremento, rispetto al 2010, del 17%.

Ma recenti studi evidenziano che un ex malato di cancro su tre soffre di disturbi fisici o psicologici anche a distanza di anni dalla fine delle cure. Questo perchè il tumore determina bisogni riabilitativi specifici, non assimilabili a quelli di altre patologie. Gli esiti dei trattamenti possono causare difficoltà non solo fisiche ma anche cognitive, psicologiche, nutrizionali, sessuali, sociali e lavorative.

Elisabetta Iannelli, segretario FAVO: “Il tumore è una malattia diversa e determina bisogni riabilitativi specifici, non assimilabili agli altri. Si tratta di un’’missione particolarmente penalizzante per i pazienti, perché gli esiti dei trattamenti anti-cancro possono causare difficoltà non solo fisiche ma anche cognitive, psicologiche, nutrizionali, sessuali, sociali e lavorative. La sottovalutazione di questi aspetti ha portato anche a escludere, quanto meno in forma di consultazione, la voce delle Associazioni dei pazienti dal Patto della Salute approvato dalla Conferenza Stato Regioni il 10 luglio 2014”.

Bisogna però continuare a puntare sulla ricerca, perchè nonostante gli straordinari successi raggiunti, il cancro, resta comunque un nemico da abbattere. I dati Istat indicano che i tumori sono la seconda causa di morte in Italia, anche se va sottolineato come nell’ultimo decennio la mortalità per cancro è diminuita.

Secondo la FAVO, occorrono stanziamenti specifici destinati dal sistema sanitario nazionale all’assistenza dei malati oncologici e una serie di sgravi per consentire l’accesso a tutte le prestazioni mediche di cui i pazienti necessitano.