Medicina

Bimba thai ibernata a 3 anni: la più giovane al mondo

Matheryn NaovaratpongIbernata in attesa e nella speranza che un giorno possa essere curata. Ha solo tre anni Matheryn Naovaratpong, detta Einz, bimba thailandese morta per un tumore incurabile al cervello, diventata la più giovane ibernata al mondo. I genitori hanno deciso di fare l’estremo tentativo nella speranza, un giorno, di poterla riavere o quantomeno di restituirle quella vita che le è stata negata da un male sopraggiunto troppo presto. La notizia è stata data dal sito della Alcor Life Extension Foundation, centro in Arizona che ha seguito il caso. Matheryn ha seguito il percorso di una 21enne, che prima di lei deteneva il record di persona più giovane ibernata. Ma c’è anche una 102enne.

Matheryn era malata di ependiloblastoma, tumore molto raro che colpisce spesso i bambini. Sottoposta a tutte le cure possibili, 12 interventi e cicli di radio e chemioterapia, la piccola si era dovuta arrendere a una malattia che aveva coinvolto l’80% dell’emisfero sinistro.

La bambina è stata dichiarata legalmente morta l’8 gennaio 2015 a Bangkok. «Quando è diventato chiaro che Matheryn aveva solo pochi mesi di vita, visto l’attuale livello delle cure mediche insufficiente a tenerla in vita i genitori hanno completato tutti gli step per la sua criopreservazione, inclusa la crioprotezione del cervello».

L’ibernazione, che costa oltre 200mila dollari (185mila euro), sta prendendo sempre più piede nonostante i costi elevati e nonostante non ci siano certezze di successo nel risveglio.

L’ibernazione, si legge sul sito, è uno sforzo per salvare vite umane, utilizzando temperature così fredde in modo che una persona possa essere conservata per decenni o secoli, in attesa di una futura tecnologia medica in grado di rimettere quella persona in piena salute.

L’ibernazione sembra fantascienza, ma si basa sulla scienza moderna. E’ un esperimento nel senso più letterale della parola.

L’ibernazione è giustificata da tre fatti che non sono ben noti:

1) La vita può essere arrestata e riavviata se la sua struttura di base è conservata.

Gli embrioni umani sono regolarmente conservati per anni a temperature che fermano completamente la chimica della vita. Gli esseri umani adulti sono sopravvissuti al raffreddamento e a temperature che arrestano il cuore, il cervello, e tutti gli altri organi per un massimo di un’ora. Queste e molte altre lezioni di biologia ci insegnano che la vita è una particolare struttura della materia. La vita può essere arrestata e riavviata se la struttura delle cellule e della chimica sono conservate sufficientemente.

2) La vitrificazione (non il congelamento) può conservare la struttura biologica molto bene.

L’aggiunta di alte concentrazioni di crioprotettori chimici chiamate cellule permette ai tessuti raffreddati a temperature molto basse di conservarsi con poca o nessuna formazione di ghiaccio. Lo stato di non formazione di ghiaccio a temperature inferiori a -120 ° C è chiamato vetrificazione. E’ ora possibile vetrificare organi grandi come il cervello umano, ottenendo un’ottima conservazione strutturale senza congelare.

3) Metodi per la riparazione struttura a livello molecolare possono essere previsti.

La scienza emergente della nanotecnologia alla fine porterà a dispositivi in ​​grado di una ampia riparazione dei tessuti e la rigenerazione, compresa la riparazione di singole cellule una molecola alla volta. Questo futuro della nanomedicina potrebbe teoricamente permettere di recuperare qualsiasi persona conservata in cui le strutture cerebrali della memoria di codifica di base e la personalità rimangono intatti.