Tfa 2013: ordinario o speciale, è sempre polemica
Domani dovrebbe essere il giorno utile per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale delle ultime informazioni utili per il Tfa Speciale, che tiene con il fiato sospeso migliaia di docenti. Le polemiche non mancano in queste settimane di attesa, tra chi auspica un ritorno del Tfa ordinario e chi invece spera che il ministero dia una brusca accelerata a quelli Speciali per iniziare a intravedere la possibilità di un posto di lavoro.
Alessia Petraglia, capogruppo di Sinistra, Ecologia e Libertà in commissione Istruzione al Senato, è intervenuto sulla delicata questione dei Tfa:
“Si calendarizzi immediatamente – si legge in un comunicato della Petraglia – in Senato la modifica del regolamento per accedere al TFA speciale, sarebbe ingiusto non contemplare per i docenti non di ruolo l’anno scolastico 2012/13 tra i requisiti utili per poter presentare la domanda di partecipazione”.
La Petraglia sottolinea che “sono ancora tanti gli aspetti da chiarire nel regolamento. Non si può utilizzare la professionalità della gente che ha coperto supplenze e negarne successivamente la legittimazione ad acquisire un’abilitazione che possa servire in parte ad avere un minimo di regolarità lavorativa”.
Ricordiamo che tra i requisiti è necessario che l’aspirante deve aver prestato servizio per almeno tre anni, ognuno dei quali su una specifica classe di concorso. Almeno un anno di servizio deve essere stato prestato sulla classe di concorso per la quale si chiede l’accesso al percorso formativo abilitante speciale.
Ciascun anno scolastico dovrà comprendere un periodo di almeno 180 giorni ovvero quello valutabile come anno di servizio intero. Il requisito si raggiunge anche cumulando servizi prestati, nello stesso anno e per la stessa classe di concorso o posto, nelle scuole statali, paritarie e nei centri di formazione professionale.
Per il bene dell’insegnamento in Italia speriamo che la classe politica sappia guardare oltre gli interessi delle lobby che premono per l’attivazione dei TFA speciali o PAS e che capiscano (per tutti i motivi già discussi) che QUESTI PERCORSI SENZA SBARRAMENTO DI INGRESSO SONO PROFONDAMENTE SBAGLIATI E DANNOSI.
L’UNICA SCELTA ONESTAMENTE GIUSTA SAREBBE QUELLA DI RIATTIVARE I TFA ORDIANARI, RICALIBRANDO I PUNTEGGI ASSEGNATI AL SERVIZIO PRESTATO E CONSIDERANDO LA POSIZIONE DEGLI IDONEI NON RIENTRATI NEL PRIMO CICLO APPENA CONCLUSO.
L’ITALIA HA BISOGNO DI ABILITARE, FORMANDO SUL CAMPO, DOCENTI PREPARATI, SELEZIONANDOLI SULLA BASE DELLE LORO CONOSCENZE, ABILITA’ E COMPETENZE, NON SULLA BASE DI UNA ANZIANITA’ DI SERVIZIO DI DUBBIA QUALITA’.