Integratori alimentari: confronto sulle indicazioni salutistiche
La Federazione EHPM (European Federation of Associations of Health Product Manufacturers), che riunisce le principali associazioni europee dei produttori di integratori alimentari, ha organizzato lo scorso 27 Giugno al Parlamento europeo di Bruxelles il workshop “Botanicals: Embracing Tradition and SMEs”, riservato agli europarlamentari per un confronto sul tema delle indicazioni salutistiche per gli integratori alimentari contenenti ingredienti di origine vegetale, i cosiddetti “botanicals”, ampiamente utilizzati in Europa.
Lo scorso anno la Commissione UE ha infatti prospettato agli Stati membri una duplice possibilità: mantenere il corrente approccio scientifico e normativo per valutare gli effetti salutistici delle piante oppure, preso atto della complessità del settore, “costruire” un nuovo quadro regolatorio per approcciare adeguatamente la materia. Questa seconda ipotesi è nota come “option 2”.
Un tema ancora aperto e di grande attualità, al punto che lo scorso 1° luglio l’eurodeputato Oreste Rossi ha sollevato la questione con un’interrogazione scritta alla Commissione richiedendo un aggiornamento sulla situazione che anche in Italia preoccupa da mesi le aziende del settore. La tematica non ha lasciato indifferenti gli europarlamentari italiani invitati a prendere parte al workshop da FederSalus, l’associazione italiana di categoria che riunisce le aziende del settore degli integratori alimentari. Tra gli speaker italiani Bruno Scarpa, dirigente dell’Ufficio IV della Direzione Generale sicurezza Alimenti e Nutrizione del Ministero della Salute.
L’incontro, moderato dall’europarlamentare belga Marc Tarabella, costituisce un altro tassello del percorso che le associazioni del settore stanno portando avanti in stretta sinergia con le istituzioni dei singoli Stati membri, un’occasione di confronto che segue l’incontro organizzato lo scorso aprile presso il Ministero della Salute Italiano per discutere delle liste condivise delle sostanze vegetali ammesse nella produzione degli integratori alimentari definite nell’ambito del Progetto BELFRIT, avviato dai Ministeri di Belgio, Francia e Italia.
In attesa di una presa di posizione definitiva da parte delle istituzioni europee, la Federazione EHPM e le associazioni europee, tra cui FederSalus, si sono schierate a favore di un ripensamento del quadro legislativo di riferimento (in linea con quanto ipotizzato nell’option 2) e concordando sulla validità del criterio della tradizione d’uso, già citato nella Direttiva 2004/24/EC (che lo contempla per i medicinali a base di piante) e accettato per l’autorizzazione dei claims di alcuni integratori a base di vitamine e minerali inseriti nel Regolamento CE 432/2012.
“Siamo fiduciosi che un dialogo costruttivo tra le istituzioni e le associazioni di settore possa definitivamente portare al riconoscimento della tradizione d’uso dei botanicals impiegati negli integratori alimentari, posizione da sempre sostenuta da FederSalus – ribadisce Antonino Santoro, Vicepresidente di Federsalus e membro del Board EHPM che ha contribuito alla realizzazione del workshop – Ci auguriamo che questo lungo periodo di incertezza sui botanicals possa terminare presto e che un nuovo inquadramento legislativo europeo possa armonizzare le legislazioni dei diversi paesi europei, grazie anche alla lista BELFRIT fortemente voluta dal nostro Ministero della Salute, dando così alle aziende la possibilità di continuare a investire e fare ricerca nel settore, sviluppando prodotti innovativi per il consumatore con l’obiettivo di contribuire a mantenere e migliorare lo stato di salute della popolazione. L’alternativa, e cioè la negazione della tradizione d’uso per i botanicals, sarebbe un errore e provocherebbe un grave danno alle aziende che operano nel settore degli integratori alimentari in Italia e in Europa senza apportare nessun beneficio al consumatore”.