Intrattenimento

Riforma Pensioni Letta 2013: esodati, le soluzioni

Nel bene o nel male, non si può negare che il nuovo Governo Letta, nato tra mille difficoltà e il malcontento di quanti non apprezzano le cosiddette ‘larghe intese’, si stia impegnando seriamente per dare al Paese le riforme necessarie a far ripartire l’economia.

In queste ore si registrano passi in avanti nel campo del mondo del lavoro, in attesa di capire cosa accadrà sul fronte tasse per quel che riguarda Imu e Iva. Ma c’è anche la questione pensioni da affrontare al più presto, e in questo senso il governo Letta non può disertare ancora a lungo una risposta.


La legge Fornero ha messo a posto molte cose, ma chiedendo tanti sacrifici a innumerevoli categorie. Una legge complessa che proprio per questo sembra nascondere alcune possibilità, come ad esempio quella relativa alla possibilità di ritirarsi dal lavoro con diversi anni di anticipo.

I criteri per farlo sono stati spiegati dal Ministero del Lavoro, con la circolare 24/2013, che contiene tutte le indicazioni per uscire anticipatamente dal posto di lavoro. Si specifica anche che la procedura non comporta il rischio di diventare esodati.

Insomma nonostante sia stato alzata l’età pensionabile a 65 anni, ci sono delle vie d’uscita.

Per uscire dal mondo del lavoro in anticipo, bisognerà trovar un accordo con il datore di lavoro, sia che si tratti di un’azienda che di uno studio professionale. L’anticipo limite sono quattro anni. Poi serve un accordo sindacale e, infine, il datore di lavoro dovrà provvedere all’erogazione delle mensilità fino al raggiungimento dell’età minima per legge.
governo-letta
La legge prevede che l’assegno sarà dello stesso importo di quello Inps, ma sarà a carico del datore di lavoro per il periodo di uscita anticipata.

Le aziende coinvolte in questa previsione normativa sono quelle che hanno più di 15 dipendenti, dove sia stato concluso almeno uno dei tre accordi sindacali che aprono le porte al provvedimento in questione.