Niente Imu a giugno, come speravano molti italiani e soprattutto come ha auspicato Silvio Berlusconi, fissando l’abolizione della tassa sulla casa come paletto per andare avanti nella larga coalizione di governo con il Pd. Alla fine l’abolizione non c’è stata, ma è arrivato un rinvio.


Carlo Rienzi, presidente Codaconss spiega chi deve pagare comunque l’Imu e chi no: il decreto sospende fino al 16 settembre la rata di giugno dell’Imu 2013 sulla prima casa, gli alloggi popolari, i terreni agricoli e i fabbricati rurali.

Devono pagare i proprietari delle prime case classificate nelle categorie catastali A1 (abitazioni signorili), A8 (ville) e A9 (castelli e palazzi di pregio artistico e storico). Ora si attende la riforma complessiva sulla tassazione sulla casa entro il 31 agosto. In caso contrario poi si dovrà comunque pagare.

Ci si chiede comunque dove il governo potrà trovare i fondi per il buco di 4 miliardi l’anno che l’abolizione Imu determinerà.

Proprio il Codacons, si dice preoccupato per l’Indicatore dei Consumi della Confcommercio, che per aprile segna consumi ancora in contrazione del 3,9% -17ma variazione negativa in 20 mesi. Il Codacons parla di “dati sconcertanti che diventano drammatici se si considera il crollo degli acquisti in quantità dei beni alimentari che precipitano addirittura del 6,2% in un anno” “Un calo -si legge in una nota- inferiore rispetto a quello dell’abbigliamento e calzature (-6,7%) e dei beni e servizi per la mobilita’ (-7,5%),ma ben più preoccupante, considerato che si può fare a meno di un paio di scarpe in più ma non certo del pane quotidiano”.

Come si calcola prima casa di pregio

rendita catastale X 1,05 (rivalutazione del 5%) X 160 (coefficiente corrispondente alla categoria catastale) = valore catastale

valore catastale X 0,6% (aliquota) – 200 (detrazione prima casa, al quale aggiungere eventualmente 50 euro per ogni figlio convivente fino a 26 anni): 2 (rate Imu 2013) = totale acconto IMU