Tecnologia

YouTube a pagamento: come funziona

Di questi tempi si paga tutto, e allora non sorprende che anche la rete, considerato il giro d’affari che propone, si faccia furba e inizi a voler far pagare servizi finora gratuiti. E’ il caso di YouTube, uno dei siti più cliccati al mondo, che decide di proporre un servizio pay per view. Tranquilli, non diventerà tutto a pagamento, ma solo una parte.

Questo l’annuncio del canale video:
«A partire dal 9 maggio, lanciamo un programma pilota per un piccolo gruppo di partner che offre canali a pagamento su YouTube, con canoni di abbonamento a partire da 0,99 dollari al mese». «Ogni canale ha un periodo di prova gratuito di 14 giorni, e molti offrono tariffe scontate annuali».


Si tratta di un passo in avanti che il canale tematico per i video fa per garantire nuovi contenuti di qualità agli utenti. Che potranno averli a disposizione per una modica cifra: «Nuovi modi per sostenere grandi contenuti su YouTube» «una volta iscritti da un computer, sarete in grado di vedere i canali a pagamento sul vostro computer, telefono, tablet e tivù, e presto sarete in grado di iscrivervi da più dispositivi».

«Nelle prossime settimane avremo canali a pagamento più ampi, come mezzo di self-service per partner di qualificati. E dal sito web si arriva così alla pagina www.youtube.com/channels/paid_channels dove ci sono le icone di 53 canali a pagamento, che riguardano ad esempio big star movies, con film senza pubblicità, oppure fitness, National Geographic Kids o Primezone Sports».
YouTube a pagamento: come funziona
Si tratta ovviamente di una sperimentazione che avrà anche lo scopo di vedere il tipo di risposta della clientela. Se il risultato sarà positivo, il progetto certo sarà presto esteso. Uno degli scogli da superare è certamente quello della non disponibilità di tutti gli utenti a un mezzo di pagamento immediato, soprattutto per cifre così piccole. Paypal non è ancora così diffuso, soprattutto in Italia e difficilmente si ricorrerà alla carta di credito (che pochissimi hanno, soprattutto tra i più giovani) per microtransazioni simili.

Questa potrebbe essere una sfida interessante: studiare nuovi modi per consentire pagamenti facili e immediati di cifre così piccole. Si potrebbe pensare ad addebiti sul conto telefonico o a carte ricaricabili. La sfida è lanciata.