E’ altissimo il numero di vittime e feriti a causa della nuova scossa di terremoto che ha colpito oggi 29 maggio il modenese. Dalle ultime notizie si apprende che il numero delle vittime è salito a 17, 5 i dispersi e 200 i feriti. I comuni più distrutti sono San Felice sul Panaro, Mirandola, Medolla e Cavezzo.

A Cavezzo le vittime sono 4: due donne lavoratrici (trovate sono un capannone nella zona industriale) e un uomo trovato in una cantina e una donna che potrebbe essere la quarta vittima.

La gente è disperata. Questa nuova scossa ha demoralizzato tutti i cittadini della zona. Tanta la paura.

Tantissime le chiamate ricevute dalla Protezione Civile e dai Vigili del Fuoco. Sul campo ci sono circa 3700 uomini del Servizio Nazionale di Protezione Civile.

“Su richiesta Dipartimento della Protezione Civile, d’intesa con la Regione Emilia Romagna e grazie agli operatori di telefonia mobile e ai media, sarà attivo dalle 19.00 il numero 45500 per la raccolta di fondi attraverso l’invio di SMS del costo di 2 euro, destinati alla popolazione emiliana colpita dagli eventi sismici.

“Sta lentamente rientrando la criticità legata alle disalimentazioni di energia elettrica. Restano disalimentate circa 1.200 utenze Enel nella provincia di Modena. Qualche problematica anche per la telefonia, dovuta al sovraccarico della rete mobile”.

Il primo cittadino di Mirandola invita tutti i cittadini del centro storico ad abbandonare la propria abitazione.

Nel comune di Rovereto c’è stata una vittima. Il parroco di Santa Caterina voleva recuperare la statua della Madonna ma c’è stata una nuova scossa e il prete è stato schiacciato dal crollo.

Crolli e danni anche nel mantovano. A Moglia è stata allestita la tendopoli (500 posti) per ospitare tantissima gente che è stata costretta ad abbandonare la propria abitazione.

http://youtu.be/rQO1YzdhWdA

Qui non ci sono feriti ma è stata un giornata di paura. Alle 13 l’ultima scossa. Le facciate delle chiese e del Municipio sono crollati.

Gli sfollati sono 1300. Nuovi crolli si sono registrati a Finale Emilia e San Felice sul Panaro.

«Celebreremo sobriamente il 2 giugno ma lo dedicheremo alla memoria delle vittime, al dolore delle famiglie e anche a momenti di scoramento che devono essere superati. Lo celebreremo perché la Repubblica deve dare conferma della sua vitalità, forza democratica, serenità e fermezza con cui affronta le sfide». Lo ha affermato Giorgio Napolitano.