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Divorzio breve: vicino il sì, basterà un anno

Dirsi addio dopo il matrimonio sarà sempre più facile, dopo il primo sì al divorzio breve. Un sì che arriva da ogni parte politica e che dà il via libera alla commissione Giustizia della Camera.

Una volta entrato in vigore, consentirà la fine del matrimonio entro un anno, due se la coppia ha figli minorenni. La proposta di legge conteneva due articoli che si propongono di rendere più facile la fine del matrimonio.

Insomma i tempi che oggi i coniugi separati devono attendere per dirsi addio saranno sempre più brevi. E così tutte le speranze che il periodo di separazione possa far cambiare idea diminuiscono notevolmente.

La proposta di legge prevede anche lo scioglimento della comunione tra marito e moglie quando il giudice autorizza in tribunale i due coniugi a vivere separatamente.

Diversi gli emendamenti, tutti bocciati, che dicono ‘no’ alle proposte di Lega e Radicali. Il Carroccio diceva no all’abbreviazione, i Radicali volevano un divorzio lampo ancora più veloce, abolendo anche l’anno di separazione.

Divorzio breve: vicino il sì, basterà un anno

No anche all’emendamento di Paola Binetti (Udc) che proponeva i tre anni di attesa in caso di figli piccoli.

Certo la brevità non migliorerà i dati Istat secondo cui di un matrimonio su quattro oggi finisce in divorzio. Secondo le statistiche ci si lascia dopo 18 anni, ma molto alte sono le percentuali dopo 25 anni.

Fa riflettere che siano in aumento dopo i 60 anni. Ma le critiche non mancano. A farsi portavoce dei dissidenti Maurizio Gasparri (Pdl) che non ci sta: “Se la norma passasse a Montecitorio, cercheremo di non farla approvare a Palazzo Madama”.