Salute

Alzheimer: combatterlo con il sonno

Un recente studio condotto dai ricercatori della “University School of Medicine di Saint Louis” ha dimostrato la relazione positiva che esiste tra l’Alzheimer e il sonno. Dormire a lungo e bene riduce il rischio d’insorgenza di questa malattia degenerativa.

La ricerca rivoluzionaria sarà presto presentata durante il meeting dell’American Academy of Neurology a New Orleans.

Il coordinatore dello studio è il dottor Yo-El Ju il quale ha spiegato che “Sarà necessario ora comprendere se le modifiche del sonno possano aiutarci a riconoscere l’inizio del declino cognitivo”.

“Bisognerebbe monitorare le persone nel corso degli anni, per determinare se il sonno interrotto porti effettivamente alla produzione di placche amiloidi”.

I ricercatori hanno scoperto infatti che il sonno disturbato o cattivo, porta all’insorgenza di un grande accumulo di placche amiloidi, elementi chiave nell’Alzheimer.

Durante lo studio gli scienziati della “University School of Medicine di Saint Louis” hanno esaminato un campione di 100 pazienti di età compresa tra 45 e 80.

Nessuno di loro era affetto da questa malattia però 50 di loro aveva un familiare colpito da Alzheimer.


I ricercatori attraverso particolari strumenti hanno esaminato il sonno di queste persone per ben due settimane.

I risultati sono stai sorprendenti. Chi aveva avuto un riposo incostante per l’85% totale della notte mostrava un rischio 5 volte superiore di ammalarsi di Alzheimer rispetto a chi aveva dormito di più e meglio.

“L’associazione tra il sonno interrotto e placche amiloidi è interessante, ma le inforAlzheimer: combatterlo con il sonnomazioni tratte da questo studio non sono ancora in grado di determinare un rapporto di causa-effetto” spiega meglio l’autore dello studio.