Pensioni: cosa cambia
La riforma sulle pensioni è già entrata in vigore dal primo giorno di questo nuovo anno. Le modifiche sono scritte nel decreto legge 201/2011 (legge 214). Tra le novità troviamo la cancellazione del sistema delle quote. Ora il Governo Monti ha introdotto la pensione anticipata.
Ovvero la possibilità di andare in pensione prima dell’età di vecchiaia solo se si superano i 41 anni e un mese di contributi per le donne e i 42 anni e 1 mese per gli uomini.
Il decreto legge 6 dicembre 2011 n. 201 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.284.
Il comma 2 e 3 dell’articolo 24 del decreto legge sopra indicato ci dice che: “A decorrere dal 1° gennaio 2012, con riferimento alle anzianità contributive maturate a decorrere da tale data, la quota di pensione corrispondente a tali anzianità è calcolata secondo il sistema contributivo”.
“Il lavoratore che maturi entro il 31 dicembre 2011 i requisiti di età e di anzianità contributiva, previsti dalla normativa vigente, prima della data di entrata in vigore del presente decreto, ai fini del diritto all’accesso e alla decorrenza del trattamento pensionistico di vecchiaia o di anzianità, consegue il diritto alla prestazione pensionistica secondo tale normativa e può chiedere all’ente di appartenenza la certificazione di tale diritto”.
“A decorrere dal 1° gennaio 2012 le pensioni di vecchiaia, di vecchiaia anticipata e di anzianità sono sostituite, dalle seguenti prestazioni: a) «pensione di vecchiaia » e «pensione anticipata»”.
Infatti dal 1° gennaio 2012 l’età di pensionamento è fissata per tutti i lavoratori dipendenti e autonomi e per le dipendenti del settore pubblico all’età di 66 anni.