Salute

Aumento sigarette: tassa sul tabacco, meglio dell’Ici

Possono tirare un sospiro (si fa per dire) di sollievo i fumatori che nei giorni scorsi erano in allarme per la notizia dell’imminente aumento delle sigarette, ennesima conseguenza della manovra economica del governo Monti.

Per il momento la decisione è che non ci sarà nessun incremento del costo dei pacchetti delle sigarette. L’aumento riguarderà solo il costo tabacco trinciato. E così paradossalmente c’è chi accusa il governo di avere ancora una volta attaccato le fasce di popolazione più deboli, dal momento che secondo molti chi usa tabacco per realizzare da sè le sigarette lo fa proprio per risparmiare.

E quindi appartengono a questa categoria molti delle fasce meno abbienti come giovani, studenti e operai. Per quanto possa essere discutibile la scelta, l’auspicio è che se questo aumento possa servire a diminuire il consumo di tabacco, soprattutto tra i giovani, magari scoraggiando chi sta iniziando con il vizio, almeno il tutto avrà conseguenze positive per la salute.

La decisione del sottosegretario all’Economia Gianfranco Polillo è stata giustificata con il rischio che un altro aumento delle sigarette vendute nei pacchetti, già oggetto di un aumento dei prezzi ad agosto con la prima Manovra Tremonti, avrebbe potuto provocare un crollo dei consumi. Il tabacco trinciato adesso costa mediamente meno di 5 euro a confezione.


Si attende che l’aumento venga ufficializzato dalla Ragioneria di Stato e non si conosce l’entità, anche se pare non sia eccessivo. Un aumento significativo però in termini complessivi per lo Stato, dal momento che si stima possa portare nelle casse dello Stato oltre 14 miliardi, cifra superiore alle entrate provenienti dall’Ici.