Salute

Farmacie: stop liberalizzazioni fascia C, è bufera

Alla fine le farmacie si possono ritenere soddisfatte dall’emendamento approvato nella notte che di fatto cancella dalla Manovra finanziaria, anche se non completamente, la possibilità che i farmaci di fascia C vengano venduti anche nelle parafarmacie e nelle grosse catene di distribuzione in apposite zone.

Troppe pressioni esterne e troppe minacce di chiusure hanno suggerito al governo tecnico di Monti di fare una vigorosa marcia indietro nei confronti di questo tipo di liberalizzazioni che erano considerate importanti per contribuire a ridare impulso all’economia.

Insomma l’emendamento del Governo che ha avuto l’approvazione in Commissione alla Camera, sarà possibile la vendita senza ricetta tranne che per alcuni prodotti con ricetta non ripetibile, stupefacenti, medicinali del sistema endocrino. Tra questi anche ormoni e pillola contraccettiva e quelli iniettabili.

Insomma alla fine al contrario di quello che si aveva intenzione di fare, i medicinali con ricetta, anche di fascia C, potranno essere venduti solo in farmacia.

La soddisfazione di Federfarma è evidente: “L’approccio che emerge dall’emendamento formulato dal Governo e approvato la notte scorsa dalle Commissioni V e VI della Camera costituisce un cambiamento nel modo di affrontare le tematiche collegate al farmaco che le farmacie stanno valutando con grande attenzione.
Il nuovo testo dell’articolo 32 della manovra, pur prevedendo l’ampliamento dei farmaci vendibili al di fuori della farmacia, garantisce una forma di tutela della salute perché prevede una selezione da parte del Ministero della salute e dell’Agenzia del Farmaco dei medicinali che, per le loro caratteristiche, devono continuare a essere dispensati in farmacia dietro presentazione di ricetta medica. D’altronde in nessun Paese europeo la ricetta medica è fuori farmacia.
Le farmacie, in attesa di verificare se tale approccio verrà confermato dall’Aula della Camera, rimandano la decisione su eventuali iniziative di protesta.
Federfarma rinnova la convinta disponibilità al confronto con tutte le forze politiche sul rinnovamento del servizio farmaceutico”.


Di tutt’altro tenore la presa di posizione e la reazione delle parafarmacie che in un comunicato non hanno nascosto la delusione e lo sdegno per una marcia indietro che a loro avviso dimostra la debolezza di un governo che nonostante sia tecnico ha dovuto sottostare alle pressioni esterne:

«Il Governo sulle liberalizzazioni rimedia una secca battuta di arresto e si arrende alla lobby delle farmacie. Dopo uno scontro terminato stanotte, tra chi ha appoggiato la liberalizzazione e chi l’ha osteggiata
(non solo Pdl e Lega ma anche corpi “estranei” come ambienti ecclesiastici e altri insospettabili), è intervenuto il Governo che ha abdicato alle pressioni della casta».