Intrattenimento

Pensioni anzianità: novità manovra e critiche

Stop del governo alle finestre mobili per la pensione: definite un “bizantinismo inutile”. La tesi è del ministro del Welfare, Fornero. Il nuovo Governo Monti dice sì all’estensione del metodo contributivo per tutti.

Verrà introdotta una fascia di flessibilità per l’uscita dal lavoro che prevede assegni più bassi per chi esce prima. Poi si parla di pensione di anzianità a qualsiasi età a 42 anni di contributi per gli uomini e a 41 per le donne. Per loro ci sarà la pensione di vecchiaia nel 2018 a 66 anni. Stessa età invece che vale già da ora per gli uomini.

Sempre per le donne, ci sarà una fascia di flessibilità di uscita tra i 63 e i 70 anni dal 2012, che sale a 65-70 per gli uomini. Previsti penalizzazioni e incentivi. Niente adeguamento all’inflazione, ma restano salve le minime.

Il segretario generale della Cisl Bonanni, è critico dopo l’incontro con il premier Monti sulle nuove decisioni riguardanti le pensioni: “Il governo non ha calcolato l’impatto sociale della manovra”. Una manovra definita “deleteria”, pensata “senza alcuna concertazione”, con “un indirizzo sbagliato” e orfana della patrimoniale. “L’estensione del contributivo a tutti e l’aumento dell’età pensionabile, fatte insieme,avranno un effetto devastante per i lavoratori. Sulle donne il colpo sarà doppio”. “Cambiare rotta”. “Nessuno sciopero ma una trattativa serrata con il governo per ottenere il patto sociale”.


Il leader Uil, Angeletti e sulla stessa lunghezza d’onda: “Se le misure annunciate sul sistema previdenziale “non saranno modificate”, l’operazione “non potrà essere ascrivibile all’equità”. La Manovra, secondo le parti sociali “corrisponde solo in parte” ai “tre obiettivi” di “rigore, equità e sviluppo”. Delusione anche per la mancata riduzione dei costi della politica.