Salute

Vitamina E: aumenta rischio tumore prostata

Cattive notizie arrivano da un recente studio pubblicato sul “Journal of the American Medical Association”. Sembrerebbe infatti che i ricercatori della Cleveland Clinic (Stati Uniti), abbiano esaminato attentamente la vitamina E. Sembrerebbe infatti che gli integratori vitaminici (E) in molti casi non facciano per niente bene al nostro organismo anzi aumenterebbero il rischio
di tumore alla prostata.

La ricerca è rivoluzionaria e preoccupante. Cerchiamo di capire meglio. Secondo gli scienziati americani, l’assunzione frequente di “vitamina E”incrementerebbe, di circa il 17%, la probabilità di contrarre un cancro alla prostata.

Il coordinatore di questo studio è il dottor Erik Klein, il quale ha preso in considerazione un campione di circa 35.000 uomini, in Canada, Stati Uniti e Porto Rico. Questi pazienti dal 2001 hanno assunto integratori di Vitamina E, Selenio, o una combinazione di entrVitamina E: aumenta rischio tumore prostataambe. Al termine dello studio, e dunque dei 10 lunghi anni di controllo, i ricercatori hanno scoperto che a 2279 pazienti è stato diagnosticato un tumore alla prostata.

Ovviamente ad aumentare il rischio di tumore non è solo la vitamina in oggetto ma anche tutta una serie di comportamenti: stile di vita, alimentazione, attività fisica, ecc.

Il dottor Klein ha spiegato: “Questo innalzamento del 17% delle possibilità di sviluppare la malattia dimostra il carattere potenzialmente nefasto delle vitamine apparentemente inoffensive”. “I potenziali pericoli di sostanze apparentemente innocue, ma biologicamente attive”.

Gli studiosi hanno poi aggiunto che il rischio di tumore potrebbe continuare anche dopo aver smesso di assumerla. vitamina E le fonti: olio di germe di grano, soia, arachidi, mais, olive, tuorlo d’uovo, semi interi e noci, ecc.

La vitamina E è termostabile, sensibile alla luce e si deposita nel fegato, nel tessuto adiposo dell’ipofisi, ghiandole surrenali, utero e testicoli.

“Vitamina E e selenio non procurano benefici nella lotta al cancro alla prostata e che, anzi, possono addirittura essere pericolosi”. Queste le parole di Lori Minasian, direttore della Division of Cancer Prevention del National Cancer Institute. “Nonostante questo, possiamo sicuramente dire che questo tipo di ricerca è importante per capire i potenziali rischi o vantaggi dell’assunzione di integratori”.