Nell’ambito del caso Dexia Crediop, Catalano spiega che non c’è nessun titolo tossico e che la banca è solvibile. Catalano ha anche parlato della decisione di Intesa San Paolo, che risale al maggio scorso, di inviare una lettera ai titolari di obbligazioni Dexia Crediop allo scopo di verificare l’esposizione e capire se era opportuno fare delle correzioni. Tutto ciò dopo che proprio in quel mese si verificarono due downgrade sul gruppo operati da Moody’s e Standard & Poor’s.

Catalano spiega la sua posizione: “E’ giusto avvisare i risparmiatori del cambiamento del rating di un titolo che è stato messo sul portafoglio. E’ giusto renderli edotti dei rischi, ma questo va messo in una prospettiva piu’ ampia. A me non risulta che i risparmiatori siano stati informati del deterioramento progressivo dei titoli greci. E’ vero che un’agenzia di rating ci ha portato sul livello A2, sul quale siamo in disaccordo, ma S&P e Fitch ci tengono ancora ad un livello che è sostanzialmente pari a quello delle principali banche italiane. L’atteggiamento di Intesa Sanpaolo è stato eccessivo. Noi abbiamo scelto il mercato Mot che e’ piu’ trasparente dei mercati meno trasparenti che generalmente sono sotto controllo della banca rete e non c’è sicurezza di realizzare, liquidare e a che prezzo vendere il titolo. Sicuramente il Mot ha le sue pecche, come l’assenza sistematica di Market Maker che lo fanno per professione piuttosto che per mandato dell’emittente porta alla mancanza di liquidità in alcuni momenti. Certo, il mercato va migliorato”.

Adesso la domanda più gettonata è inevitabilmente: se si dovesse arrivare al fallimento di Dexia, per la Crediop italiana quali saranno gli scenari futuri? Catalano non si sbilancia e spiega: “Questa è materia di discussione dei ministri francesi e belga ed è frutto di molte indiscrezioni giornalistiche. La strategia di quest’azione è che il gruppo nella sua interezza o nelle sue singole parti non andrà verso nessuna situazione di difficoltà, l’intervento viene fatto per questo