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Manovra Finanziaria 2011: iva, pensioni e province

La Manovra Finanziaria 2011 contiene novità non da poco che andranno a incidere sull’economia e le finanze dei cittadini come poche volte avvenuto negli scorsi anni. Fermo restano l’abolizione delle Province, novità costituzionale che vede finalmente attuato un proposito che da anni veniva sbandierato come indispensabile per risparmiare cifre importanti, è certamente la riforma pensionistica e l’aumento dell’Iva che tocca più nel portafogli ogni singolo italiano.

Per quel che riguarda l’abolizione delle Province, si attendono di comprendere le modalità, con il riassorbimento dei compiti relativi ai Comuni.

L’Iva invece passerà al 21% con buona pace di tutti coloro i quali verranno coinvolti dalla novità. Addirittura si può parlare di pericolo scampato, perchè il gettito derivante dall’aumento di un solo punto percentuale è tale da aver fatto ipotizzare al Governo l’aumento al 22%, fosse solo per un trimestre all’anno. Pericolo per il momento scongiurato, ma che potrebbe essere riproposto in futuro.

Manovra Finanziaria 2011: iva, pensioni e province

Va infatti considerato che il pareggio di bilanci entro il 2013, si basa su conteggi che andranno verificati sul campo, e che non potrebbero corrispondere alle stime fatte. In caso si rivelassero insufficienti, gli interventi previsti da questo Manovra potrebbero essere integrati con altre novità nei prossimi anni.

Una di queste potrebbe proprio essere l’ulteriore rincaro dell’Iva.

La manovra finanziaria bis vale 54,265 miliardi nel 2013 e sale a 59,79 miliardi nel 2014. Per quel che riguarda il deficit, la manovra prevede un rientro di 4,342 miliardi nel 2012, 4,399 nel 2013 e 4,389 nel 2014. Per il 2011, già in dirittura d’arrivo, solo 700 milioni.

Entrate previste anche dal contributo di solidarietà, fissato al 3% per i contribuenti che guadagnano oltre 300mila euro all’anno.