Intrattenimento

Barzelletta Sacconi: video e reazioni polemiche

E’ bufera sul ministro Sacconi, finito nell’occhio del ciclone dopo aver avuto la pessima idea di spiegare la situazione relativa all’articolo 8 della Manovra Finanziaria, quello sui licenziamenti, con una barzelletta di cattivo gusto.

Una barzelletta che non solo, come lui stesso ha anticipato, era blasfema, ma che tocca anche un argomento che forse sarebbe tenere meglio fuori dalla barzellette, soprattutto se raccontate in pubblico da un ministro.

Il ministro del Lavoro è scivolato sulla buccia di banana in occasione di un suo intervento alla festa dei giovani del Pdl (Atreju). L’argomento era il contestatissimo, dai sindacati, articolo 8 della manovra, che permette alla contrattazione territoriale o aziendale, previo accordo con i sindacati, di derogare alla contrattazione collettiva anche su materie come il licenziamento.

Ecco la barzelletta raccontata dal ministro: «Questa storia mi ricorda la barzelletta della suora in un convento del ‘600, dove entrarono dei briganti. Le violentarono tutte tranne una. Il Santo Uffizio la interrogò e le chiese: “Ma come mai non è stata violentata?”. Lei rispose: “Perché ho detto di no”. Secondo Sacconi, l’esempio calza a pennello, perchè in merito all’articolo 8, come accaduto per le suorBarzelletta Sacconi: video e reazioni polemichee non stuprate, i sindacati potrebbero dire di no.

Tra le voci levatesi per criticare Sacconi quella di Mariapia Garavaglia (Pd): «Stona in bocca a Sacconi una barzelletta sulle suore. Si possono fare paragoni meno “sacrileghi”, ma soprattutto é inaccettabile che venga violata la dignità delle suore, donne che sanno dare esempi di autentica immolazione. Con una inutile gaffe si è evocato un atto criminale che suore martiri hanno subito davvero durante la recente tremenda guerra in Kosovo».

Difende invece Sacconi il sottosegretario alla Salute, Eugenia Roccella: «Chi si scandalizza per la metafora dello stupro usata dal ministro Sacconi sembra colpito da una grave forma di strabismo ideologico, che mette a fuoco solo la figura retorica adoperata e non prende in considerazione il fatto di cui si parla».