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Manovra finanziaria pensioni: cosa cambia, le novità

Sono le pensioni l’argomento più interessato dagli ultimi ritocchi della Manovra Finanziaria 2011. Il grosso era già stato fatto, e si era intuito subito che i lavoratori sarebbero stati quelli più colpiti da una legge che deve reperire in qualche modo la cifra necessaria al pareggio del deficit dello Stato. Si parla di qualcosa come 150 miliardi di euro da reperire entro il 2014, ed è facile intuire che per arrivarci i sacrifici devono esserci da parte di tutti. Manovra finanziaria pensioni: cosa cambia, le novità

Una delle categorie più colpite sarà quella dei cosiddetti lavoratori precoci, quelli che hanno iniziato da subito a imparare un mestiere, che non hanno fatto l’università e che avendo iniziato dai 18 anni a lavorare avevano progettato di andare in pensione intorno ai 58 anni. Con i rinvii dovranno rivedere i loro piani, e non sarà facile adattarsi alla nuova idea. Ma saranno colpite anche categorie di universitari, come i laureati in medicina, che non potranno più riscattare i tanti anni di laurea e di specializzazione.

Un vero e proprio handicap. Fortunatamente in extremis si è deciso di non portare al 21% l’Iva, ora al 20%, lasciandola invariata. Così come si è deciso di rinunciare alla cosiddetta tassa di solidarietà, che sarebbe dovuta arrivare da coloro i quali percepiscono uno stipendio annuo sopra i 150mila euro.

Stiamo parlando della tassa che avrebbero dovuto pagare ad esempio i calciatori, e che aveva provocato parte delle motivazioni che hanno portato allo sciopero dello scorso weekend con il rinvio della prima giornata di campionato. Brutta botta anche alle province, che verranno abolite. Niente abolizione invece dei tanti piccoli comuni che dovevano essere riassorbiti e che invece per il momento restano al loro posto.