Gemelline siamesi con un solo cuore: critiche per intervento
Qualche settimana fa all’ospedale Sant’Orsola di Bologna sono nate due gemelline siamesi. Questo è un caso molto particolare che ha attirato a se scienza, teologia e mass media. Le due piccole hanno un solo cuore, fegato, intestino e unico sistema circolatorio. La situazione è molto delicata e i medici in queste ore stanno decidendo cosa fare.
Decidere di intervenire attraverso un intervento chirurgico, significherebbe condannare una delle due gemelline. Non operandole ci sarebbero allo stesso modo serie complicazioni per entrambe.
La scelta è molto difficile e il caso delle due gemelline siamesi sta dividendo molte persone. I medici del Policlinico hanno dichiarato: “sono attualmente molto delicate e richiedono uno stretto controllo medico”.
Le piccole infatti ora sono sempre monitorate giorno e notte e la situazione clinica per ora sembra essere stabile.
In un recente articolo apparso su Famiglia Cristiana intitolato “La vita non si decide a tavolino”, il teologo Luigi Lorenzetti scrive:”Quello che non è possibile fare è decidere in partenza che una bambina non uscirà più da quella sala operatoria. La separazione è moralmente ingiusta se si decide di salvare una vita, sacrificando l’altra. Al contrario, la separazione delle gemelle siamesi deve essere animata dalla ferma volontà di salvarle tutte e due. Non è lecito decidere a quale delle due bambine dare la possibilità di sopravvivere”.
E ancora: «Farei l’intervento solo se esiste la possibilità teorica di salvarle entrambe oppure di non sapere quale delle due non può sopravvivere. Ma decidere di mettere fine a una vita a tavolino, questo no. Non lo farò mai».
A seguire le gemelle siamesi è il professor Mario Lima, responsabile della Chirurgia pediatrica.
una delle bambine ha la possibilità di vivere… l’altra no… salvatene almeno una e non lasciatele morire tutte e due perchè non avete la forza di agire…perchè il rischio è che muoiano tutte e due se continuate a pensare di salvarle tutte e due … insieme moriranno e separate una vivrà abbiate il coraggio di scegliere… perchè una è già dalla natura destinata a morire… non ha cuore intestino e fegato …
Per patri: giustissimo quello che dice, infatti i medici stanno attendendo per dar modo agli organi di stabilizzarsi e di verificare quali siano le condizioni migliori per operare, dopodiché, in base alle esame della funzionalità degli organi, verrà attuato l’intervento. È importante capire che non si sta aspettando perché non si ha la forza o perché non se ne abbia voglia, ma é un intevento da calibrare attentamente valutando in primis lo stato d’organo, poi si potrà agire. Saluti.
L’antropocentrismo integralista cattolico, ancora una volta, si scontra con il buonsenso che suggerisce una creatura in salute e con un futuro anzichè due (ma sarebbe il caso di dire una e mezzo) dalle prospettive di vita brevi e inaccettabli. Separatele velocemente (anzi, eliminate la mezza parte “spuria”) con i tempi e le metodologie più indicate:lasciate che almeno una abbia una vita normale (e magari anche felice!)
Sono comunque due persone diverse, due coscienze. In linea teorica non si può dire “o tutte due o nessuna” proprio per la loro individualità. Non so come siano unite, ma se è evidente che la stessa natura ne ha sfavorita una rispetto all’altra, allora è già deciso. Il mio dubbio è come sarà il dopo e quali funzionalità saranno garantite alla sopravvissuta.
ma per fortuna non è lui a fare l’intervento anzi non è proprio medico