Salute

Tumori: colpiscono di più le donne

In occasione della VI Giornata nazionale del malato oncologico gli esperti hanno messo in evidenza dati molto importanti. Negli ultimi dieci anni infatti i casi di tumore hanno colpito maggiormente le donne. Dai dati presentati nel 3° Rapporto sulla condizione assistenziale dei malati oncologici si può notare anche un incidenza di tumore differente a seconda della zona geografica.

Per gli uomini infatti si nota che al Nord ed al Centro c’è un basso rischio di insorgenza di un tumore. A differenza invece dei cittadini delle regioni meridionali in cui il rischio aumenta notevolmente. Ma quali sono i tumori più frequenti? Quello del colon-retto, tumore della mammella, tumore del polmone e tumore della prostata.

Questa mattina alle ore 9.30 nella Sala degli atti parlamentari della Biblioteca del Senato della Repubblica, in piazza della Minerva a Roma, è stato presentato il “Rapporto sulla condizione assistenziale dei malati oncologici”.

All’elaborazione dei dati hanno contribuito: FAVO, Censis, l’Associazione italiana degli oncologi medici (AIOM), l’Associazione italiana di radioterapia oncologica (AIRO), la Società Italiana di Ematologia (SIE), Istituto Nazionale dei Tumori di Milano (INT), il Coordinamento Generale Medico-Legale dell’INPS e la Direzione genTumori: colpiscono di più le donneerale del Sistema informativo del Ministero della Salute.

I tumori colpiscono di più le donne (56% dei casi). Infatti oggi si contano un milione di malati di tumore di cui 256 mila sono donne. La diagnosi più frequente (42%) è il tumore della mammella, con circa 38.000 nuovi casi stimati nel 2008 e circa 7.800 decessi. Tra gli uomini, il 22% dei casi (quasi 220 mila persone) il tumore più diffuso è quello della prostata, con 23.500 nuovi casi stimati nel 2010 e circa 7.000 decessi.

Il professor Francesco De Lorenzo, presidente della Favo dichiara: “Oggi 2 milioni e 300mila persone sono malate di cancro in Italia ma la buona notizia è che si muore di meno. Rispetto al 1992, quando si fecero le prime statistiche di questo tipo, il numero di italiani viventi con una diagnosi di tumore è quasi raddoppiato”.

“Va detto però che sono forti le differenze in termini di mortalità tra le regioni settentrionali e quelle del Meridione. Fino a qualche anno fa il Sud presentava un vantaggio dovuto a una maggiore presenza di elementi protettivi nei confronti dei tumori, come la dieta mediterranea, e una minore diffusione di fattori cancerogeni, come tabagismo e inquinamento ambientale. Questo scarto però sta diminuendo”.

“Le disparità regionali sono evidenti – continua il professor De Lorenzo – e si misurano anche in termini di posti letto”.

Ogni anno si registrano 250.000 nuovi casi, nonostante gli straordinari successi della prevenzione, della ricerca, dell’oncologia medica con trattamenti sempre più mirati ed altamente specializzati. Il tumore è destinato purtroppo a diventare, per effetto dell’invecchiamento della popolazione, la prima causa di morte.