Mai contare le calorie per dimagrire bene: la guida del dottor Massimo Gentili

Più che un’intervista, una guida completa su dieta e corretta alimentazione. Raramente capita di trovare in un solo articolo così tanti spunti e informazioni diverse, per questo vi consigliamo di leggere questa chiacchierata con il dottor Massimo Gentili da cima a fondo, e di conservarla gelosamente perchè potrà tornarvi utile anche in futuro. Il dottor Gentili è laureato in biologia e laurea specialistica in scienze della nutrizione umana. Da sempre appassionato di nutrizione, quella che pratica si può definire una “nutrizione investigativa”, basata sui vari contesti che gli si pongono davanti. Da sempre cerca risposte e spiegazioni alle varie domande e i problemi che gli si presentano davanti, raggiungendo nel tempo una nuova consapevolezza della salute e soprattutto della nutrizione. Da sempre appassionato del filone “naturale”, nel 2012 ha preso il diploma di naturopata.

Qual è il suo rapporto con la salute e il benessere al di fuori della sua professione?

Vivo una vita non molto diversa dagli altri, pongo soltanto un po’ di attenzione in più su qualche dettaglio. Per il mio benessere quando possibile cerco di ridurre i fattori di stress. Tra i peccati: dormo poco (5 – 7 ore). Pur non vivendo in campagna e non avendo il gallo che mi svegli ogni mattina, ho un gatto che vuole far colazione all’alba e sa essere molto persuasivo. Ovviamente la colpa non è del gatto, lui segue i ritmi naturali, siamo noi che andiamo a letto troppo tardi alla sera. Il sonno deve essere di qualità e soprattutto bisognerebbe andare a dormire prima delle 23. I ritmi moderni e sociali ci portano a distaccarci troppo da quelli naturali e poi come dico sempre, alla fine si deve passare alla cassa. Il sonno è importante tanto quanto l’alimentazione per la salute, se non di più.
Altro peccato è l’eccesso di cibo. Purtroppo la società moderna è improntata sulla cultura del mangiare per stare bene e in compagnia e dato che raramente mi tiro indietro quando si parla di mangiare, le abbuffate sono state molto frequenti negli ultimi mesi.
Il mio rapporto con l’attività fisica invece è puramente di piacere, come dovrebbe essere. Quando posso faccio uscite di escursionismo in montagna e come sport mi piace l’equitazione, perchè permette il contatto con la natura, gli animali e se uno li sa cogliere fornisce anche dei piccoli insegnamenti di vita. Se sono in un ambiente che lo permette mi piace correre, ma non amo molto i luoghi chiusi come le palestre.http://nutritionvalley.it/

I suoi pazienti: quali sono le loro necessità più frequenti?

In genere essendo un nutrizionista l’esigenza che va per la maggiore è quella del voler dimagrire, ma nel tempo mi sono ricucito una clientela che viene da me per stare meglio.
Purtroppo più le persone approfondiscono la “sana alimentazione” e più diventano confuse, poi ci sono le varie filosofie alimentari, come le diete vegetariane e vegane, la mediterranea, oppure la zona, la paleo e altre, che purtroppo immettono paure infondate in chi le segue portando a disturbi alimentari più o meno gravi.
Per farvi un esempio le diete basate sulla mediterranea, ossia quelle che elogiano in tv o nelle riviste e utilizzate dalla maggior parte dei nutrizionisti/dietologi, sono le più pericolose perchè hanno come base il conteggio calorico e la demonizzazione dei grassi, soprattutto i saturi, così possono portare a disturbi del comportamento alimentare come anoressia e bulimia e soprattutto malnutrizione. Fortunatamente le persone che prendono questa via, se prese in tempo possono essere facilmente riportate sulla buona strada. Bisogna educare i pazienti a conoscere il cibo, non a contare le calorie e questo è un concetto duro da comprendere da parte un po’ di tutti.
Le diete vegane derivano da un filone filosofico condivisibile, ma non eticamente migliore rispetto ad altri stili alimentari ugualmente rispettosi della vita, come ad esempio le diete vegetariane che includono latticini e uova.
Le diete vegane a differenza di quanto vogliono far credere i loro fautori sono pericolose, soprattutto nella fase di crescita. Possono portare a gravi carenze nutrizionali, e comunque sono qualitativamente scadenti dal punto di vista nutrizionale e apportano un carico tossico che ogni giorno deve essere elaborato e smaltito dal fegato e dall’intestino. Verdure, ma soprattutto cereali integrali, legumi e frutta secca non sono così “friendly” per il nostro organismo come vorrebbero farci credere.
Le diete vegetariane sono molto migliori delle vegane, anche dal punto di vista etico. Se povere in grassi vegetali, con un buon apporto di latticini e uova, con un consumo settimanale di frutti di mare e con un buon apporto di frutta a discapito di cereali e legumi, possono essere protratte per molto tempo senza molti problemi, anche se un consumo di fegato e brodo d’ossa anche in maniera sporadica sono altamente consigliati per mantenere un buono stato di salute.
Ovviamente l’uomo è onnivoro e facilmente adattabile a qualsiasi stile alimentare e condizione ambientale, quindi alcune persone si potranno sentire “bene” con diete molto differenti, ma questo non significa che siano corrette.
La dieta a zona invece ha come difetto il demonizzare i carboidrati e i grassi saturi e il lodare i grassi insaturi.
Si instaura con questa dieta il concetto che soltanto i carboidrati stimolano l’insulina, quando non è assolutamente vero. Ogni cibo stimola più o meno l’insulina e la risposta dipende da tantissimi fattori, anche dalle condizioni fisiche individuali. Il preferire i grassi insaturi rispetto ai saturi può essere molto pericoloso, soprattutto nei momenti di stress metabolico avere in circolo e sulle membrane molti grassi polinsaturi può portare il corpo a controllare male lo stress ossidativo e i processi infiammatori. Ha comunque il pregio di togliere il conteggio calorico dal concetto dieta.
La paleodieta invece è una moda che sta prendendo piede negli ultimi anni anche in Italia. Anche questa dieta come quella vegana è basata su presupposti filosofici, ma a differenza della vegana è più salutare, ha più basi scientifiche di supporto e può apportare notevoli benefici (soprattutto nel breve – medio termine) a livello di salute. Fa parte delle diete ancestrali, che se ben rivisitate e ragionate (togliendo strane tare mentali) possono rappresentare una buona base in un percorso alimentare. Ha il difetto di portare all’ortoressia e al fanatismo, proprio come avviene con le diete vegetariane/vegane perchè in molti casi escludono i latticini e altre categorie alimentari solo per un discorso filosofico ed elogiano cibi che non hanno nulla a che vedere con una filosofia “paleo”. Possono essere protratte anche per lungo-lunghissimo tempo, come le diete vegetariane, ma dovrebbero essere corrette con giusti rapporti di calcio/fosforo e un giusto apporto di carboidrati per non compromettere l’attività ormonale e gestire l’eccesso di ferro a cui spesso possono portare. Tra i pregi di questa filosofia alimentare troviamo quello di una ricerca di cibo vero e di qualità, e di un ritorno ad uno stile di vita più sano.

Cosa ne pensa della cybercondria (malati immaginari ipocondriaci che su internet cercano continuamente risposte mediche ai loro sintomi)?

Sono sempre esistiti e sempre esisteranno. Prima si documentavano in altro modo e adesso che c’è internet lo fanno attraverso questo mezzo. Non ci trovo nulla di strano.
Molti non sono però malati immaginari. Nel seguire tutte queste mode salutari (come alimentazione e integratori) si può perdere di vista il concetto di insieme e si può andare a cercare la soluzione per un sintomo creandone un altro, così da non uscirne più. La cosa più saggia è quella di lavorare sui meccanismi basilari del nostro metabolismo e per fare un esempio come ho detto sopra, il sonno e la gestione dello stress sono 2 punti di fondamentale importanza troppo spesso sottovalutati. Se la mancanza di sonno o lo stress creano uno o più problemi non è semplice trovare un integratore che risolva tale problema.
Il bravo professionista secondo me non è quello che da l’integratore giusto per risolvere il problema, ma quello che riesce a rimettere il sistema ad una condizione migliore. In qualche caso è impossibile, ma nella maggior parte dei casi è più semplice di quanto si possa immaginare.

Crede nei rimedi naturali? Se sì, quali sono secondo lei i 3 migliori?

Sì, in fondo noi interagiamo continuamente con la natura e gli altri esseri viventi ed è quando perdiamo questa interazione che spesso ci ammaliamo.
Ad esempio la troppa igiene ci fa ammalare più dello sporco, proprio perchè ci fa perdere il contatto con i batteri. Così la mancanza di luce può portare a problemi anche gravi a livello di umore e interagisce anche sul sistema immunitario.
Sul discorso “naturale” bisognerebbe scrivere un libro, è una parola un po’ troppo inflazionata in questo periodo. Quello che io considero naturale può non esserlo per un’altra persona e un integratore per quanto mi riguarda non può essere definito naturale e se definiamo un integratore naturale allora lo è anche l’antibiotico. Provate a porre la domanda di rimedio naturale in varie culture, penso che le risposte vi faranno riflettere.
Ne sceglierò 3, tra i più utili ed efficaci e riconducibili “ai rimedi della nonna”.

Il gradino più alto del podio è dell’aspirina. L’acido acetil salicilico E’ naturalmente presente in molti cibi e molti frutti. Può essere definito rimedio della nonna perchè le proprietà dell’acido acetil salicilico sono note fin dalla metà del 1700 e verso la fine dell’800 è iniziata la sua storia come farmaco. E’ un potentissimo antinfiammatorio ed ha proprietà antiossidanti da non sottovalutare.
Oltre a questi 2 importantissimi aspetti, la metto al primo posto perchè forse è uno dei più potenti integratori nella prevenzione del cancro ed ha un costo veramente ridicolo.
Dato che oggi la gente è bersagliata ogni giorno da messaggi di diete anti cancro senza un vero fondamento scientifico e poi vengono proposti integratori costosissimi dai dubbi effetti benefici, è bene dare la giusta luce ad una sostanza un po’ messa in disparte da tutti perchè di basso costo e che non porta lauti guadagni. Ovviamente non è la panacea di tutti i mali, ma ha aspetti tanto interessanti quanto sottovalutati.

Il secondo posto va ad un altro rimedio molto in voga in passato. Il brodo d’ossa, tanto amato da Pellegrino Artusi, il più grande esperto di nutrizione italiano di tutti i tempi. Il suo libro del 1891 è forse il miglior testo di nutrizione esistente in Italia. Nel suo libro ha scritto che i medici avranno le loro responsabilità nel considerare il brodo d’ossa un alimento inutile. Fortuna che non ha visto dove siamo arrivati con le raccomandazioni e le filosofie alimentari nel 2015. Il brodo d’ossa ha proprietà antinfiammatorie, migliora la salute dell’intestino, il sonno e soprattutto se preparato con un po’ di aceto è il migliore integratore che esista per la salute delle ossa.
Ottimo anche per il sistema immunitario, infatti fino ad alcuni decenni fa, la prima cura per gli stati febbrili era il brodo.
Purtroppo già a fine ‘800 è caduto in disuso e ora sembra un cibo d’altri tempi, quando invece dovrebbe essere alla base dell’alimentazione. Anche in questo caso prezzo irrisorio.

Nel gradino più basso del podio metto il magnesio, uno dei pochissimi nutrienti di cui si possono avere carenze anche in alimentazioni ben strutturate e realmente nutrienti.
Il magnesio è utilizzato per tantissime funzioni del nostro metabolismo, quindi è facile assistere a carenze. Inoltre è in relazione ed in equilibrio con altri nutrienti, quindi eccessi di qualche nutriente possono portare a carenze di magnesio anche se l’assunzione è pari alle raccomandazioni.
L’utilizzo più comune che se ne fa è per lo stress, ed infatti è utile in questi casi, ma è veramente basilare in tantissimi processi metabolici.

Cosa pensa dei rimedi omeopatici?

Ho seguito un master in omeopatia. Sinceramente non mi ha mai convinto per niente. Non c’è scienza e non ci sono ragionamenti logici o lineari. Evidenze neanche. Ci sono prodotti a base di zucchero o acqua che costano centinaia di euro al kg. Li trovo utili soprattutto nei disturbi legati alla mente, come ad esempio gli attacchi di panico. Sono medicinali ad uso medico e penso che qualche medico in qualche caso può utilizzare efficacemente questi prodotti, ad esempio quando si trova di fronte ad un cybercondriaco, in fondo è la migliore terapia in questi casi, anche se un po’ costosa.

Tutti vogliono sapere come dimagrire e come perdere peso velocemente: che consigli darebbe?

Il digiuno. Vuoi dimagrire velocemente? Non mangiare. Non sopporto questa gente e chi viene da me e mi conosce per fortuna raramente pronuncia certe parole. Per prima cosa chi dimagrisce dovrebbe migliorare il suo stato di salute generale e non peggiorarlo, quindi la dieta, almeno per come la intendo io deve partire da questo presupposto. Poi una dieta si valuta a 3 – 5 anni. Se dopo 5 anni il peso perso viene mantenuto allora è stata una buona dieta, se invece il peso è pari o superiore all’inizio, allora è stata un’inutile fatica e una perdita di soldi.
Ovviamente non ho risultati eclatanti con tutti, comunque a distanza di anni molti pazienti hanno mantenuto i risultati ottenuti e per me questo significa dimagrire, il resto conta poco.
Per risultati rapidi ci sono diete a basso o nullo contenuto di carboidrati, oppure ancora meglio i digiuni. Mangiare una volta al giorno (o in una fascia oraria di massimo 4 – 6 ore) può far dimagrire senza troppe privazioni. Sono varie le strade, ma per dimagrire realmente e velocemente un po’ di sacrificio deve essere fatto. Quelli che seguono i dimagrimenti miracolosi devono stare attenti, perchè se l’alimentazione non è organizzata in maniera adeguata la perdita di peso potrebbe essere quasi esclusivamente a carico della massa magra e questo è molto pericoloso, perchè oltre a far riprendere velocemente peso, può compromettere il metabolismo.

Qual è la sua ricetta per stare bene?

Il consiglio più importante è quello di non leggere le varie raccomandazioni salutiste sull’alimentazione e di vivere serenamente il rapporto con il cibo e con se stessi, curando la qualità del sonno e della vita e mangiando cibo vero cucinato con ricette tradizionali.