Come aumentare il metabolismo: i consigli della dott.ssa Valentina Viti
Valentina Viti, biologa nutrizionista dal 2010, con precedente esperienza pluriennale nel campo della ricerca scientifica oncologica, si occupa di consulenze nutrizionali presso studi polispecialistici, collabora alla scrittura di articoli scientifici per il quotidiano online “La Scuola di Ancel” e tiene incontri a tema di educazione alimentare. Attualmente sta frequentando un master universitario di II livello in Oncologia Integrata, organizzato da ARTOI presso l’università Marconi di Roma, per poter acquisire maggiori conoscenze e competenze ad un approccio integrato al malato oncologico, che include anche la nutrizione.
I suoi pazienti: quali sono le loro necessità più frequenti?
La maggior parte si rivolge a me per poter perdere peso e nello stesso tempo fare insieme un percorso di educazione alimentare, per acquisire strumenti futuri che consentiranno loro di gestire in modo autonomo la propria alimentazione sulla base degli obiettivi concordati insieme. Il grande obiettivo che io do a loro è quello di smettere di passare da una dieta ad un’altra… ambizioso per me, ma credo più risolutivo nel lungo tempo per loro.
In un regime dietetico per perdere peso vanno eliminati pane e pasta?
Pane e pasta appartengono alla categoria dei carboidrati, categoria di alimenti che piacciono alla maggior parte di noi, soprattutto italiani, e che pertanto siamo tentati a consumare in eccesso. L’eccesso di carboidrati (e una scarsa attività fisica, quindi uno stile di vita poco attivo) ci porterà ad ingrassare nel lungo tempo, predisponendoci al rischio di sviluppare malattie quali resistenza all’insulina e diabete, oltre che altre patologie indirettamente legate ad un eccesso di carboidrati, come malattie cardiovascolari, ipertensione e anche tumori. Una sua riduzione può, per effetto inverso, portarci a perdere peso. Ma i carboidrati non si trovano soltanto in pane e pasta, ma anche in cereali a chicco, pizze, patate, biscotti, crackers, barrette, nella frutta, nei legumi, nelle bevande zuccherate, nel latte e nei formaggi freschi. Pensare di poter seguire da soli un percorso di dimagrimento togliendo categorie di alimenti, siano queste pane e pasta o altro, potrebbe essere rischioso e potremmo non fare la cosa migliore per noi. Affidiamoci ad un professionista del settore (per legge le figure autorizzate sono il biologo nutrizionista, il medico o dietologo e il dietista), e sarà lui a decidere nello specifico l’approccio nutrizionale corretto, a seguito di una valutazione del fabbisogno nutrizionale del soggetto.
Dieta vegetariana e vegana: maggiori i pro o i contro?
Da qualche giorno è uscita la posizione dell “Academy of Nutrition and Dietetics” sulle diete vegetariane. Il parere dato è che le diete vegetariane e vegane hanno notevoli benefici nella prevenzione e trattamento di patologie come l’ateriosclerosi, l’ipertensione, il diabete e l’obesità. L’importante che siano diete costruite in modo adeguato, con eventualmente supplementazione di alcuni nutrienti che rischiano di essere assunti in misura insufficiente o non essere assunti affatto, quali calcio, ferro, vitamina B12, zinco, omega 3. In caso contrario i rischi possono essere anche gravi, soprattutto per bambini, donne in gravidanza ed anziani.
Crede nei rimedi naturali? Se sì, quali sono secondo lei i 3 migliori?
La natura è il mio credo, così come tutti i suoi aspetti. Molte molecole di sintesi, anzi la maggior parte, sono semplicemente una copia di molecole esistenti in natura e pertanto ne hanno la stessa funzione, con spesso anche effetti collaterali. Ma attenzione nel credere che una cosa, perchè naturale, sia sicuramente innocua. Molte sostanze naturali, se non correttamente dosate ed utilizzate, possono avere effetti nocivi, anche gravi. Oppure possono interagire con alcuni farmaci assunti. Come sempre è necessario affidarsi a persone esperte che possano aiutarci nel loro uso. I 3 rimedi ai quali difficilmente rinuncio sono un buono spray alla propoli per il mal di gola, una calda tazza di tisana alle erbe (scelte in base all’esigenza del momento) nei pomeriggi invernali e il re dei rimedi naturali: sano movimento fisico.
La frutta a fine pasto si può mangiare?
Dipende dalle esigenze nutrizionali dell’individuo, dalla sua tollerabilità digestiva agli zuccheri della frutta e da fattori psicologici. Non credo che si possa generalizzare. Ad esempio ad una persona può causare fermentazione a fine pasto (fenomeno ovviamente più probabile rispetto al suo consumo a digiuno per una permanenza maggiore a livello intestinale), ad un’altra no, oppure c’è chi con un frutto a fine pasto placa la sua voglia di dolce, voglia che se non soddisfatta, porterebbe a ricercare dolcetti vari, compromettendo il percorso di dimagrimento.
Da cosa dipende il metabolismo basale? Come facciamo ad aumentarlo?
Per metabolismo basale si intende il dispendio in termini energetici di un individuo e dipende dalle sue funzioni metaboliche vitali (respirazione, circolazione sanguigna, digestione, attività del sistema nervoso…), ma può essere influenzato da fattori come il sesso e l’età, ed altri esterni quali assunzione di farmaci, alimentazione, stati patologici e attività fisica. In particolare è tramite una costante e corretta attività fisica che possiamo incrementare il metabolismo basale, andando a tenere tonica la muscolatura, insieme ad una dieta corretta, che preservi la massa magra e faccia perdere soltanto la massa grassa. Molte diete fai da te sono rischiose per questo motivo, perchè inducono un dimagrimento, ma spesso della componente muscolare invece che del grasso, con conseguente riduzione del metabolismo basale.
Tutti vogliono sapere come dimagrire e come perdere peso velocemente: che consigli darebbe?
Il consiglio più spassionato che dò a tutti è quello di togliere la parola “velocemente” nel proprio vocabolario “dietetico”. Se si capisse che è nell’ansia del risultato nel breve tempo il grosso del problema, avremmo fatto già il 50% del percorso. Se poi si vogliono risultati veloci, le soluzioni che possiamo trovare ovunque sono numerose e fantasiose, in un’epoca del “tutto e subito senza il minimo sforzo”, non avremo che l’imbarazzo della scelta. Io resto dell’idea che i grandi risultati si ottengono solo con grande pazienza e non senza fatiche.
Qual è la sua ricetta per stare bene?
La mia ricetta per stare bene? Riempire la mia dispensa degli ingredienti giusti: buon cibo, buoni amici, musica, libri, contatto con la natura e momenti di silenzio. Se invece volete ricette reali, allora seguitemi sulla mia pagina facebook e sul mio blog “Una Nutrizionista In Cucina”… ne avrò tante di ricette da consigliarvi.