Salute

Antibiotici e alcol: cosa rischi se li assumi nello stesso periodo

Antibiotici e alcol: i rischi da non sottovalutare

Durante una terapia antibiotica anche un solo bicchiere di vino può alterare l’efficacia del trattamento o provocare effetti collaterali gravi.

Perché evitare l’alcol durante la cura

L’alcol interferisce con il sistema immunitario e con l’assorbimento dei farmaci, riducendone l’efficacia e aumentando i rischi per la salute.

A chiarirlo è Ana Dora Bonillo, farmacista del Collegio di Almería, che in un’intervista a Europa Press spiega: “Bere alcol durante l’assunzione di antibiotici indebolisce il sistema immunitario e può ostacolare il recupero dall’infezione”. Un concetto semplice, ma spesso ignorato, soprattutto nei trattamenti a breve termine.

Il ruolo del fegato e gli effetti collaterali

Il problema principale è che sia gli antibiotici sia l’alcol vengono metabolizzati dal fegato, che si ritrova sovraccarico. “Quando il fegato è costretto a lavorare su entrambi, l’assorbimento del farmaco può rallentare o accelerare, compromettendo la costanza della sua presenza nel sangue”, spiega Sandra Pérez, farmacista del Collegio di Cadice.

Il risultato può essere duplice: da un lato l’antibiotico può non raggiungere livelli terapeutici adeguati, favorendo l’insuccesso del trattamento e il rischio di resistenze batteriche; dall’altro si possono scatenare effetti collaterali come nausea, mal di testa, sonnolenza, vertigini e disturbi gastrointestinali. In alcuni casi, l’alcol può anche esacerbare l’irritazione dello stomaco già causata da determinati antibiotici.

Quando l’associazione è pericolosa

Non tutti gli antibiotici comportano lo stesso livello di rischio. Alcuni, però, sono da evitare tassativamente in combinazione con l’alcol. Bonillo indica tre classi in particolare: cefalosporine, cloramfenicolo e metronidazolo. “Anche piccole quantità di alcol possono provocare reazioni avverse gravi, tra cui ipertensione, tachicardia, sudorazione intensa, nausea, vista offuscata, confusione mentale e persino svenimenti”, avverte l’esperta. Per questi farmaci, l’astensione deve proseguire fino a 72 ore dopo l’ultima dose.

Quando si può tornare a bere

La domanda più frequente resta: quanto tempo bisogna aspettare per bere di nuovo dopo la fine della terapia? La risposta dipende dal tipo di antibiotico. Per i farmaci più comuni, come l’amoxicillina, Pérez consiglia di attendere almeno 24-48 ore. “Questo tempo consente al corpo di eliminare il farmaco e riduce il rischio di reazioni”.

Per antibiotici più complessi o ad alto rischio di interazione, il tempo sale a 72 ore. In ogni caso, aggiunge Bonillo, “non è la stessa cosa curare una cistite con due dosi di fosfomicina, rispetto a un ciclo di 14 giorni contro l’Helicobacter pylori o dieci giorni con amoxicillina-acido clavulanico”.

Il buon senso prima di tutto

In ultima analisi, il consiglio delle esperte converge su un punto chiave: ascoltare il proprio corpo. “Se i sintomi dell’infezione sono ancora presenti o si avvertono effetti collaterali, è preferibile rimandare il consumo di alcol fino a completa guarigione”, conclude Pérez. Un piccolo gesto di prudenza può evitare complicazioni e garantire un recupero più rapido ed efficace.

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