Salute

Udito: gli alimenti che difendono dall’acufene

Udito e alimentazione: i cibi che aiutano a prevenire l’acufene

L’acufene è un disturbo uditivo caratterizzato da ronzii o fischi nelle orecchie, spesso legato a stress, esposizione ai rumori forti, problemi circolatori o carenze nutrizionali. Un’alimentazione equilibrata può svolgere un ruolo chiave nel proteggere l’udito e ridurre il rischio di acufeni.


I migliori alimenti per l’udito

Cibi ricchi di magnesio
Il magnesio aiuta a proteggere le cellule dell’orecchio interno dai danni causati dai rumori forti e migliora la circolazione sanguigna.
Dove trovarlo? Frutta secca (mandorle, noci, anacardi), spinaci, avocado, semi di zucca, banane.

Alimenti ricchi di vitamina B12
Una carenza di vitamina B12 è associata a un maggiore rischio di acufene e perdita uditiva.
Dove trovarla? Uova, latte, yogurt, pesce (tonno, salmone, sgombro), carne magra.

Cibi ricchi di antiossidanti
Vitamine C ed E proteggono l’udito dallo stress ossidativo e dall’invecchiamento cellulare.
Dove trovarli? Frutti di bosco, agrumi, peperoni, broccoli, noci, olio d’oliva.

Omega-3 per la salute dell’udito
Gli acidi grassi omega-3 migliorano la circolazione e riducono l’infiammazione, proteggendo l’udito.
Dove trovarli? Pesce grasso (salmone, sgombro, sardine), semi di lino, noci.

Alimenti ricchi di zinco
Lo zinco aiuta nella riparazione delle cellule dell’orecchio interno e nella trasmissione dei segnali nervosi.
Dove trovarlo? Ostriche, semi di zucca, carne rossa magra, ceci, fagioli.


❌ Alimenti da limitare

Caffeina e alcol: possono peggiorare l’acufene aumentando la vasodilatazione e la sensibilità ai suoni.
Sale in eccesso: può favorire la ritenzione idrica e aumentare la pressione nell’orecchio interno.
Zuccheri raffinati: alterano i livelli di insulina e possono influire negativamente sulla circolazione dell’orecchio.


Conclusione

Adottare un’alimentazione ricca di vitamine, minerali e antiossidanti aiuta a proteggere l’udito e a ridurre il rischio di acufeni. Se il problema persiste, è sempre consigliabile consultare uno specialista.