Salute

Insonnia: i farmaci per la pressione alta si ripercuotono sfavorevolmente sul riposo notturno andando a disturbare proprio durante la fase REM, quella del sonno più profondo

Solo chi sperimenta con frequenza l’esperienza conosce la frustrazione e le problematiche che possono in sorgere a causa dell’insonnia. La difficoltà a prendere sonno incide sulla qualità della vita, causa stanchezza, irritabilità e a lungo andare può portare anche a problemi di salute. Con il caldo poi, soprattutto se non si ha a disposizione un condizionatore, il problema può diventare davvero difficile da risolvere.

Sonno che scompare improvvisamente

A rendere tutto ancora più difficile da gestire, è il non capire la motivazione per cui non si riesce a prendere sonno. Magari si è stanchi sul divano, quasi ci si addormenta davanti alla tv, ma poi quando si va a letto magicamente la voglia di dormire scompare e prendere sonno diventa impossibile. Si cambia continuamente posizione nel letto, il cuscino diventa scomodo, spesso si sperimenta anche una sensazione di “nervosismo” alle gambe o anche alle braccia, per cui è quasi impossibile tenerle ferme.

La gran parte delle difficoltà legate all’addormentarsi derivano da fattori di natura psicologica. Ansie legate al lavoro, alla famiglia o ad altre problematiche personali tengono attivo il cervello anche quando sarebbe il momento di metterlo a riposo. Spesso ci si mette anche l’alimentazione: una cena pesante, abuso di alcol o assunzione di alcuni farmaci possono complicare le cose.

Frequenti risvegli notturni

Ad esempio, i medicinali anti-depressivi possono provocare un sonno agitato e a frequenti risvegli notturni. Secondo le ricerche, il 10/20% dei pazienti che assumono fluoxetina, sertralina o paroxetina hanno poi problemi di insonnia.

Discorso simile per gli alfa-bloccanti, farmaci per la pressione alta. Questi medicinali interferiscono con la fase REM, quella del sonno più profondo. Invece i corticosteroidi usati per combattere le infiammazioni possono produrre incubi e risvegli notturni.

I medicinali che interferiscono con il sonno

Attenzione anche ai lassativi. In questo caso l’effetto non sarà “invisibile” come per i farmaci appena citati ma fisiologico, dal momento che ci chiederanno spesso di alzarci durante la notte. Interferenza può essere provocata anche sul cervello e sul metabolismo dagli integratori con effetti stimolanti. Per questo è bene assumerli lontano dalle ore notturne. Il problema è che spesso vengono assunti da chi va in palestra, e questo accade la sera.

Risolvere il problema dell’insonnia è importante non solo per beneficiare di un riposo piacevole, ma per evitare i suoi effetti collaterali a lungo termine: l’insonnia cronica o sporadica può intaccare infatti il ritmo cardiaco e causa conseguenze gravi a livello psico-fisico. Un riposo difficoltoso porta anche a una produzione maggiore di cortisolo, l’ormone dello stress che causa fatica e difficoltà di concentrazione.