Salute

Obbligo vaccinale e Green pass fino al 2023: ecco perchè

Altro che restrizioni in allentamento: il 2022 sarà ancora caratterizzato dal mantenimento dell’obbligo vaccinale e del Green pass. I numeri della pandemia stanno prendendo una direzione confortante, ma certo non sufficiente a credere che tutto possa tornare come prima del Covid nel giro di poche settimane.

Serve prudenza

Il percorso dovrà essere ancora lungo e contrassegnato dalla prudenza. Difficile dunque anche che la fine dello stato d’emergenza del 31 marzo venga confermato. Lo sostiene Walter Ricciardi, consulente del ministero della Salute sull’emergenza Coronavirus. Lo spiega in un’intervista rilasciata a Repubblica oggi Ricciardi.

Il motivo di questa prudenza è che il virus non sta per scomparire, e che quindi bisogna restare all’erta: «Non dobbiamo pensare che sia tutto finito. Certo, i risultati raggiunti devono soddisfarci, ma il virus continua a circolare e ci vuole ancora attenzione, abbassare le difese rende possibile un ritorno di fiamma dell’epidemia. L’obbligo in questo momento è funzionale a evitare questo ritorno. Ci sono ancora 5 milioni di non vaccinati che tengono alto il numero dei morti. Per loro il virus resta molto temibile».

Occhio a non fare errori

Questo significa che il Green Pass «serve ancora. Insieme alla vaccinazione deve diventare uno dei due perni della nuova normalità. Se li togliamo siamo a rischio. Sarebbe la terza volta che facciamo lo stesso errore, il terzo anno in cui pensiamo che tutto sia finito e poi ci troviamo con la curva che risale. Deve essere chiaro a tutti: il virus circola ed è temibile. C’è un’altra malattia che si aggiunge a quelle che già conosciamo, è molto più pericolosa dell’influenza e dobbiamo gestirla».

Ciò comporta che «per tutto questo 2022 obbligo vaccinale e Green Pass vanno mantenuti. Siamo ancora in un anno di passaggio. Va visto cosa succederà ad ottobre per capire se il virus si ripresenterà e con quale veemenza, così è fondamentale avere già attivi gli strumenti che ci permettono di combatterlo nel modo più efficace».

Allo stesso modo il vaccino potrebbe diventare annuale: «È plausibile che ci sia una attenuazione della protezione nei vaccinati e che diventi necessario fare richiami con periodicità. Non è detto che debba avvenire con cadenza annuale, bisogna aspettare i dati. Sicuramente si dovrà partire dai fragili ma poi, con ogni probabilità, lo dovremo fare tutti».