Salute

Vaccino ai bambini: “44 morti tra giovani e ragazzini, basta bugie”

Matteo Salvini e Giorgia Meloni non vaccineranno i loro figli di 5 e 9 anni, ritenendo i rischi di morire per Covid-19 troppo bassi rispetto ai benefici del vaccino, che evidentemente, resta ancora per molti tutto da verificare, soprattutto a lungo termine.

Tutte reazioni non gravi

Le loro prese di posizione inevitabilmente hanno provocato le reazioni del mondo scientifico. Franco Locatelli, coordinatore del Cts spiega che «la vaccinazione è raccomandata da tutte le associazioni pediatriche e i benefici sono la tutela della salute dei bambini». E poi: «In età pediatrica sono state somministrate quasi 4,2 milioni di dosi, di cui 4 milioni dai 12 ai 16 anni e 173 mila dai 5 agli 11 anni. In totale c’è stato l’1% di segnalazioni avverse attribuibili all’età pediatrica, più di tre quarti largamente non gravi».

Andrea Campana, responsabile della Pediatria multispecialistica del Bambino Gesù: «Il vaccino under 5 in arrivo? Personalmente non vedo l’ora di farlo ai miei tre figli. Non appena le autorità daranno il via libera in termini di efficacia e sicurezza, invito i genitori a vaccinare subito i più piccoli».

44 morti tra zero e 19 anni

Alberto Villani, primario di pediatria proprio nell’ospedale romano ed ex Cts, in un’intervista rilasciata a La Stampa: «I vaccini non fanno andare bambini e ragazzi in ospedale ma evitano che ci finiscano. Qui al Bambin Gesù abbiamo avuto 90 piccoli ricoverati e nove intubati in rianimazione. Mentre non ne ho mai visto uno arrivare per reazioni avverse al vaccino. Mi chiedo come sia possibile allarmarsi per pericoli inesistenti quando abbiamo avuto 44 morti tra zero e 19 anni».

Quali sono e conseguenze del Covid nella fascia d’età tra gli 0 e i 19 anni? «Nelle forme più serie non colpisce solamente l’apparato respiratorio, quello circolatorio o i reni. Sotto attacco finiscono per ritrovarsi tutti gli organi. E poi anche una volta negativizzati assistiamo in diversi casi al fenomeno del cosiddetto Long Covid».

Rapporto rischi benefici

Alfredo Guarino, pediatra dell’università di Napoli, ex presidente della Società di malattie infettive pediatriche, a Repubblica: «Allucinante. Abbiamo 150 mila morti in Italia e trattiamo il vaccino come se fosse un dibattito glamour. Tu che fai, vai al mare o in montagna?». Molti genitori cambiano idea di fronte all’evidenza dei fatti: «Una la incontro ogni giorno in reparto. Era No Vax, ha il bambino ricoverato e non fa che ripetere che se potesse tornare indietro si comporterebbe in modo diverso. Un’altra mi ha detto che provava il desiderio di salire al 18esimo piano della torre dell’ospedale per buttarsi giù. Ovviamente esagerava, era presa dall’angoscia del momento, ma non è simpatico per una madre vedere il proprio bambino malato e isolato in ospedale con gente bardata che gli fa i prelievi tutte le mattine. Soprattutto se sa che tutto questo era evitabile. Il senso di colpa è comune a tutti i genitori No Vax, nessuno escluso. Personalmente è una responsabilità che non mi prenderei e non voglio pensare che qualcuno lo possa fare per calcolo politico».