Salute

Vaccino Pfizer ai bambini sotto i 5 anni: serviranno subito 3 dosi per avere effetti

In attesa di capire l’evoluzione della pandemia in virtù del diffondersi della variante Omicron, Pfizer sta sperimentando il vaccino contro il Covid-19 anche per i bambini di età inferiore ai 5 anni. Una fascia molto delicata, e si sa già che non sarà facile convincere i genitori di bambini così piccoli a sottoporsi a un vaccino ancora troppo giovane per dare garanzie.

Il tutto, unito al fatto che fortunatamente i più piccoli non sembrano avere conseguenze gravi in caso di contagio (cosa che avveniva anche con le varianti più pericolose di Covid). Per questo, serviranno molte certezze per convincere i genitori a vaccinare bambini così piccoli.

Gli studi in ogni caso proseguono e il via libera alla sua somministrazione potrebbe arrivare già a partire da aprile, in caso di dati rassicuranti. Qualche dato era già arrivato a dicembre da parte di Pfizer, che aveva comunicato che i primi studi sui bambini di età compresa tra 2 e 4 anni, a cui erano state somministrate due dosi da 3 microgrammi del vaccino, non avevano registrato la stessa risposta immunitaria che una dose maggiore del vaccino genererebbe nei bambini più grandi.

Ecco perchè sono diventati fondamentali i dati inerenti i test sull’eventuale richiamo: “Lo studio è stato modificato per somministrare una terza dose a tutti coloro che hanno meno di cinque anni almeno otto settimane dopo l’ultima vaccinazione”. Lo spiega la dottoressa Alejandra Gurtman, ricercatrice dei vaccini di Pfizer, in una riunione con le autorità sanitarie degli Stati Uniti.

Questo significa che per i bambini sotto i 5 anni Pfizer sarebbe orientato a somministrare fin da subito 3 dosi come ciclo di vaccinazione primaria. Ma è ancora troppo presto. La Gurtman aspetta i dati inerenti questa fascia d’età entro la fine di marzo o l’inizio di aprile. Solo allora si capirà come ci si potrà muovere. La ricercatrice spiega che è allo studio una terza dose per i bambini di età compresa tra 5 e 11 anni, sei mesi dopo la seconda dose.